Ricostruzione post sisma: troppi errori

La lettera

Bologna, 14 aprile 2018 - Il terremoto nel Centro Italia non si ferma, la gente è esasperata. Il sisma è una metafora della situazione italiana: le ultime forti scosse hanno danneggiato anche le ‘casette antisismiche’ consegnate in ritardo e neppure a tutti. Dover scappare di casa quando si è in fabbricati costruiti per resistere alle scosse ci fa capire le modalità con le quali si procede nel gestire le emergenze.  Mauro Chiostri, Bologna 

risponde Beppe Boni, condirettore de Il Resto del Carlino

Come abbiamo scritto più volte sul sisma del Centro Italia il Paese si è dimostrato preparato nella gestione dell’emergenza e meno pronto nella ricostruzione. Proprio ieri in occasione della sua visita a Muccia, dove il sisma ha colpito di nuovo giorni fa, il premier Paolo Gentiloni ha ammesso che vanno cambiate le norme per i comuni più danneggiati. I sindaci del cratere infatti hanno chiesto di evitare interventi a pioggia, dove la burocrazia non distingue le priorità. Le case antisismiche sono un altro esempio di approssimazione: non tutte sono state consegnate, i boiler gelano in inverno, molte strutture lasciano a desiderare. Dalle stalle mobili arrivate in ritardo, alle macerie ancora sul terreno la catena delle lacune è infinita. Gentiloni ha promesso un rinnovato slancio del governo. Il problema è quale: quello vecchio o quello che non si riesce a formare? beppe.boni@ilcarlino.net

 

 

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