Sì al rispetto degli animali, no ai talebani

La lettera

Bologna, 14 maggio 2018 - A Ravenna, più che altrove, il problema degli animali (cani, piccioni, nutrie, daini) è affrontato all’insegna dell’ipocrisia: gli animali invece, alla stregua degli esseri umani, vanno protetti. Non più strumenti a servizio dell’uomo, da eliminarsi quando non servono. I politici non affrontano il problema cercano di ignorarlo. Anche i mass media temono di scontentare gli animalisti.

Giovanni Celletti, Ravenna

risponde il condirettore de il resto del Carlino, Beppe Boni

NON SO cosa intenda per ipocrisia non avendo i dettagli del suo esempio. Certo, gli animali vanno rispettati e protetti. Ma come sempre c’è chi non rispetta le regole e il senso di umanità. Maltrattare un animale è un reato e forse andrebbe punito più duramente. Cani abbandonati in autostrada sulla via delle vacanze, cucciolate gettate nei rifiuti, cavalli malnutriti. La cronaca ogni giorno ci offre una casistica infinita. Attenzione però a non diventare talebani dell’animalismo. Bisogna mettere in conto anche circostanze in cui alcune specie di animali non domestici sono nocive e bisogna intervenire. Se ci sono nutrie che devastano gli argini di canali e fiumi, branchi di piccioni che assediano le stalle, cinghiali che in zone circoscritte distruggono i campi non c’è scelta e bisogna intervenire. L’equilibrio della vita fra uomo e animale è fatto anche di questi aspetti.

beppe.boni@ilcarlino.net

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