Sud, sanità disastro. Paghino i danni manager e politici

Bologna, 17 agosto 2018 - Formiche sui letti, carenza di lenzuola, ingessature col cartone, un primario che chiude il reparto per una festa. Solo alcuni degli episodi che gettano ombre sulla sanità italiana. Un magnate russo, in vacanza in Sardegna, fa trasportare col jet privato il suo cane indisposto a Mosca. Poteva curarlo anche qui. Ma come dargli torto, se sapeva di questi fatti e non delle eccellenze mediche?  Wilmer Fornaciari, Casina (Reggio Emilia)

Risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

La sanità italiana è complessivamente buona, ma nonostante questo ci sono sacche di inefficienza e di degrado incomprensibili. I casi da lei citati sono purtroppo veri. E il problema si evidenza soprattutto al Sud. La colpa è della politica e delle autorità sanitarie: servirebbe una rivolta collettiva per spazzare via e chiedere i danni a chi crea queste situazioni.Che hanno sempre un nome e un cognome. In Italia, per esempio, si muore meno per tumori e malattie croniche, ma solo dove la prevenzione funziona, cioè al Nord. E’ un caso? No. Al Sud, la situazione è opposta: il tasso di mortalità per le stesse malattie è maggiore con percentuali dal 5 al 28%. La Campania è la maglia nera. Lo ha sottolineato qualche mese fa il direttore scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane, Alessandro Solipaca. Ma tutti noi lo sapevamo già.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

 

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