Sport in tv, l’evoluzione della specie

La lettera Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 9 maggio 2019 - Penso che se ne siano accorti tutti fuorché i diretti interessati: la mancata concomitanza di orario di alcune partite nel finale del campionato possa falsarne la regolarità. Sono lontani i tempi in cui gli arbitri si collegavano tra loro per iniziare le gare in contemporanea. Era altro calcio. Ora fa comodo così. E’ triste, nessuno dice niente. Tutto ciò rispecchia la decadenza di una società governata dal ‘dio soldo’.

Renato Bernardi, Bologna

risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

SOLDI e televisione sono le due paroline attorno alle quali ruotano ormai tutto il grande circo del calcio e dello sport in generale. Tra anticipi, coppe, posticipi e recuperi infrasettimanali bisogna fare lo slalom per poter seguire la squadra di cui si è tifosi. Per guardare le partite ormai si paga anche in televisione dove la concorrenza fra le reti è fortissima. Ma l’offerta si è ampliata ed ora è possibile scegliere sempre. Basta un clic fra Dazn, Sky , Mediaset, Rai con le dirette spettacolo dai campi e si può assistere a qualsiasi gara. Certo,c’è anche chi prova nostalgia pensando ai vecchi tempi quando mezza Italia restava incollata alla radiolina durante la domenica pomeriggio e il panorama complessivo passava solo attraverso la Domenica sportiva in serata. Il mondo però è cambiato, lo sport oggi è molto più fruibile per tutti con molti vantaggi e qualche svantaggio. Tutto sommato meglio così anche se qualche aggiustamento è sempre possibile.Più che decadenza si tratta di evoluzione.

beppe.boni@ilcarlino.net

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