Tifo violento, i due volti di Israele

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 5 gennaio 2019 - A Tel Aviv ho assistito alla partita di basket Eurolega Maccabi-Ax Milano. Arriviamo alla Nokia Arena (unici italiani) nella curva ultras degli israeliani tutti in maglia gialla. Stentano ad accettarci per il nostro abbigliamento scuro. Un tifo pro per 40 minuti sempre in piedi, un fair-play mai riscontrato, una cordialità unica hanno reso una serata di sport indimenticabile.  M. Alex, Milano​

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Il tifo organizzato con derive violente è un fenomeno globale difficile da gestire. Pochi Paesi ne sono immuni. Fa piacere avere una testimonianza che una volta tanto racconta un esempio positivo. Attenzione però, anche Israele ha il problema delle tifoserie violente soprattutto nel calcio. Gli ultras del basket in genere non arrivano agli estremi del calcio.Ma Israele deve fare i conti con la tifoseria calcistica del Beitar Gerusalemme, considerata per un certo periodo una delle più pericolose. Ma se in Israele gli aficionados del calcio sono irruenti come in Italia, da quelle parti le istituzioni e le forze dell’ordine vantano il primato della severità, come in Inghilterra. Due anni fa la polizia avviò una indagine che portò rapidamente a 50 arresti. L’Italia dovrebbe farsi prestare gli appunti dalla polizia di Tel Aviv e dintorni per i compiti a casa. beppe.boni@ilcarlino.net

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