Politica show Pugni chiusi, risse e cappi al collo

La lettera. Risponde il condirettore Beppe Boni

Bologna, 19 novembre 2018 - Il pugno chiuso del ministro Toninelli. Lo si può fare allo stadio, a certi raduni tra amici. Il gesto è liberatorio e trova compimento nello slancio della mano, tante volte ci accompagna nelle vicende della vita. Ma non deve avvenire in quel luogo, dove una Nazione intera è rappresentata con i suoi eletti in diretta tv. Non si deve agire così, il ruolo e il luogo istituzionale vanno rispettati. Piero Paci, Bologna

Risponde il condirettore del carlino, Beppe Boni

Il gesto del ministro dei Trasporti seguito all’approvazione del decreto Genova è parso evidentemente istintivo, anche se esagerato, e soprattutto scomposto da parte di uno che siede sui banchi del governo della Repubblica e non fra il pubblico di un palazzo dello sport o dello stadio. La sceneggiata è stata interpretata come una evidente provocazione da parte delle opposizioni e che Danilo Toninelli difende a spada tratta come un momento di esuberanza. Resta il fatto che un ministro della Repubblica deve comportarsi con modi e gesti equilibrati e non fuori dalle righe. E’pur vero che in Parlamento ne abbiamo viste di tutti i colori, dal cappio al collo, alle risse, agli insulti. Detto ciò non è mai troppo tardi per un comportamento civile. Ma ad occhio e croce vedremo altri show. beppe.boni@ilcarlino.net  

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