Violenza sulle donne, niente sconti e più prevenzione

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 29 novembre 2018 - Le manifestazioni contro la violenza sulle donne non saranno di nessuna utilità. E’ vero che il problema è culturale ma bisogna rimediare con mezzi più pratici. Quando un ragazzo dà una testata a una donna controllore, riducendola su una sedia a rotelle, e viene condannato a 14 mesi, praticamente libero, significa incoraggiarlo a continuare le sue azioni. Elmazegh Hassan, Fiuminata (Macerata)

Risponde Beppe Boni, condirettore de il Resto del Carlino

La violenza sulle donne non vale di più della violenza su altre categorie più deboli, come gli anziani o i bambini. I gesti di aggressività verso chi ha meno mezzi per difendersi sono una vergogna che va punita duramente. La severità della pena potenziale quindi va commisurata al danno non solo materiale ma concettuale. Troppo spesso leggiamo di stalker o mariti violenti che sono sottoposti a misure blande e poi commettono aggressioni. Se questo tipo di reati continua ad essere in crescita significa che bisogna cambiare meccanismo per prevenire gesti di violenza estrema. I maltrattamenti verso le donne non sono mai un gesto improvviso e isolato. Hanno sempre un prima e un dopo. Le donne devono trovare la forza di denunciare i soprusi sempre, la società deve concepire i mezzi per intervenire subito e non quando è troppo tardi. Come accade spesso.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

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