Arte Fiera 2019, conciati per le feste. Ecco dove la notte si fa in bianco

Stasera c'è il pianista Francesco Tristano, domani il 'pieno' di musica

Francesco Tristano

Francesco Tristano

Bologna, 1 febbraio 2019 - Esiste una relazione tra la vita notturna e l’arte? Le piste da ballo sono luoghi del puro intrattenimento o possono anche generare linguaggi creativi? La sociologia britannica utilizzava l’espressione club culture per definire lo strano rapporto tra la musica da ballo e la ricerca culturale, un incontro che va in scena nei giorni di ArteFiera (FOTO), quando luoghi di grande fascino, spazi spettacolari diventano sofisticate discoteche. Celebrando il matrimonio tra l’edonismo e l’arte.

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Succede, oggi, proprio nelle sale della Fiera, dove nel Padiglione 32 il Gruppo Sangermano ambienta la terza edizione di P-Art-Y quest’anno, con la curatela di Vittoria Coen, dedicata alle opere di Roberto Paolini. Se ieri sera per la preview ad inviti (foto), la musica era mixata da Nick the Nightfly, stasera dalle 21 compariranno luci stroboscopiche, mixer e possenti sound system per l’Art Week Party di Kong. Sontuoso il programma. Dopo i dj Lorenzo Rumi e Andrea Bassi, salirà sul palco Francesco Tristano, lussemburghese, prodigio del pianoforte classico che da qualche anno si dedica anche all’ elettronica con dei live (come quello di Bologna) dove mette il suo virtuosismo al servizio delle tecnologie.

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MIKA ROTTENBERG AL MAMBO

Domani, invece, si celebra dalle 20 Heroes of Vision, la festa multivisuale di Retrophuture, nome scelto dal video artista Fabrizio Passarella, negli spazi inusuali, per una performance come questa di Orea Malià. Si tratta di una complessa sequenza di proiettori che Passarella disloca nel Salone di via Ugo Bassi 15 per ricostruire la ‘discoteca ideale’ degli anni ’80. Una ‘caverna magica’ con proiezioni sulle pareti e sui monitor e anche all’esterno, sulla facciata del palazzo antistante. Subito dopo, alle 21 a MAMbo dove, mentre è in corso la mostra di Mika Rottenberg, la lunga notte bianca di Art City sarà scandita dai remix di Huerco S., dj americano che presenterà una selezione di suoni dalle fonti più disparate: vecchi dischi di registrazioni di folk realizzate dall’etnomusicologo Alan Lomax si mescolano alla voce di Sinatra e frammenti di prove d’orchestra vengono mixati con le chitarre blues.

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Su tutto, un pulsare digitale che dialoga con gli oggetti scultorei e i video di Rottenberg. Gran finale dalle 22 con la RoBot Night, organizzata dai curatori del festival di musica elettronica, che tornano in uno degli spazi a loro più cari, Palazzo Re Enzo, con la prima del disco Kepler che festeggia la collaborazione tra il trombonista jazz Gianluca Petrella e Davide Tomat. Dopo spazio ai ritmi ultra radicali del dj Ivan Smagghe. Alternativa vintage per concludere la notte dalle 23 è la serata Polvere di stelle che al Giostrà (via Mattei 46) ospita Gazebo, la star della musica dance italiana anni 80, quello di I Like Chopin nella colonna sonora del primo cinepanettone Vacanze di Natale.

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