Bologna Festival 2019, ‘Solomon’ alza il sipario. Il programma

Il concerto inaugurale del 20 marzo. E i grandi maestri si svelano nei ‘Carteggi musicali’. Si potrà volare in Oman per la serie di performance nel deserto di Mario Brunello

Bologna Festival, il Quartetto Lyskamm (23 ottobre)

Bologna Festival, il Quartetto Lyskamm (23 ottobre)

Bologna, 21 gennaio 2019 - Entrare nei risvolti narrativi della musica, portare l’ascoltatore al fianco dell’artista, farlo sentire parte del suo immaginario. A questo desiderio si ispira la sezione di apertura della 38esima edizione del Bologna Festival, dal 27 febbraio all’11 novembre. La musica intorno a te, recita il sottotitolo, omaggio a un’immersione totale nelle partiture, che inizia con i tre appuntamenti al Museo della Musica (ore 18.30) dei Carteggi musicali.

Debussy (27 febbraio), Wagner (6 marzo), Mozart (13 marzo), saranno svelati partendo dai loro scritti, commentati ed eseguiti, proprio per restituire il versante umano, personale dei maestri protagonisti della rassegna. Un prologo perfetto ai concerti tenuti al Manzoni dai Grandi Interpreti, con repertori a volte poco conosciuti, come per il primo spettacolo, il 20 marzo, il Solomon di Händel, che debuttò nel 1749 al Covent Garden a Londra, adesso affidato alla lner Akademie.

Una apertura concertistica di forte suggestione, con un ‘oratorio’ che ci fa avventurare nella vicenda biblica, con una drammaturgia teatrale che rispecchia, grazie a un minuzioso lavoro filologico, le intenzioni dell’autore, a partire dalla disposizione dell’orchestra, sino alla composizione dell’organico. Poi una successione spettacolare di concerti, tra i quali l’atteso Requiem di Mozart, portato in scena il 10 maggio dal Balthasar Neumann Ensemble, diretto dal maestro Thomas Hengelbrock. In mezzo, il 14 aprile il Quartetto Quiroga con Martha Argerich al pianoforte alle prese con Bach, Beethoven e Schumann e il solo di pianoforte di Grigory Sokolov il 2 maggio dedicato a Bach e Beethoven. Gran finale di questa ‘sezione’ il 30 maggio con la Chamber Orchestra of Europe, diretta da Antonio Pappano (Wagner e Dvorak).

Ma è forse nelle date dei ‘talenti’ all’Oratorio di San Filippo Neri, che le scelte del direttore artistico Mario Messinis (coadiuvato da Maddalena da Lisca e dal presidente Federico Stame) dimostrano come il festival sia la rappresentazione di un perfetto equilibro tra le proposte di star di fama internazionale e nomi nuovi da concorsi e scuole di perfezionamento. Uno dei motivi per il quale quest’anno il finanziamento da parte del Ministero della Cultura ha registrato un aumento. Nella generazione di concertisti presenti in cartellone, spicca il nome del violinista Indro Borreani, allievo di Uto Ughi, che il 17 aprile interpreterà Beethoven, Paganini e Rossini assieme alla pianista Ginevra Costantini Negri, enfant prodige che a 10 anni era sul palco della Carnegie Hall di New York.

Il 16 maggio, ci sarà il vincitore del riconoscimento internazionale Premio Venezia, il pianista Gabriele Strata, impegnato con le musiche di Chopin, Liszt, Debussy e Bartòk. Più sperimentale il ciclo Apologia del Quartetto, al quale Messinis ha invitato formazioni che rileggono, in cinque serate, la letteratura per quartetto d’archi dal Novecento a oggi. Come farà il 23 ottobre il Quartetto Lyskamm, con le avanguardie del secondo dopoguerra, da Cage a Ligeti. Mentre alle pagine guardano le quattro rappresentazioni di Bach versus Händel a San Filippo Neri.

Si inizia il 24 settembre con i Duetti Italiani nella versione dell’ensemble La Venexiana. Allargando gli orizzonti geografici, Bologna Festival offre la possibilità di volare in Oman (info dal 30 gennaio) per ascoltare l’eccezionale serie di performance di Mario Brunello, Il respiro del silenzio. Il violoncellista suonerà dal 15 al 20 novembre in alcuni luoghi del deserto, sino alle montagne incantate del Jebel Akhadar. Info: www.bolognafestival.it Biglietteria: Teatro Manzoni.

 

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