Bologna, la Compagnia dei Lombardi apre alle visite guidate / FOTO

Dal 28 aprile la più antica istituzione felsinea apre le sue segrete stanze. Ecco come partecipare

La porticina di via Gerusalemme che porta alla Compagnia dei Lombardi

La porticina di via Gerusalemme che porta alla Compagnia dei Lombardi

Bologna, 5 aprile 2019 - Quanti misteri serba la nostra città. I più belli sono quelli sotto gli occhi di tutti, che però, senza i giusti indizi, non cerchiamo di decifrare, nonostante siano a portata di mano. Come la porticina di via Gerusalemme, incastonata nelle mura esterne della Basilica di Santo Stefano da dove si entra in un mondo di storia, ma anche di storie bolognesi, che fanno capo alla Compagnia dei Lombardi (foto), la più antica istituzione felsinea, risalendo al XII secolo, quando 50 famiglie fuggite dalla Lombardia a causa delle lotte tra Guelfi e Ghibellini e delle barbarie di Federico Barbarossa, arrivarono a Bologna.

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Dal 28 aprile alle 11 e ogni domenica successiva, la Compagnia che ha tenuto chiuse le sue porte per nove secoli, preservando riti e ideali dallo sguardo esterno, diventerà meta di visite guidate, grazie al lavoro dell’associazione Succede solo a Bologna in collaborazione con la Consulta delle Antiche Istituzioni, e i visitatori potranno scoprire cosa si cela dietro quella porticina.

Il percorso mostrato da una guida e da un milite della Compagnia stessa, parte dalla storica sede con ingresso da via Gerusalemme, arriva fino al Complesso Stefaniano che incorpora la Sala del Caporale, sede dell’istituzione ancora oggi attiva attraverso la presenza dei discendenti maschi delle famiglie, che una volta all’anno si riuniscono. Ai muri sono visibili tanti stemmi, sia delle famiglie "estinte" (quelle nelle quali si è interrotta la discedenza maschile), sia di quelle ancora presenti.

Tanti i nomi di famiglie patrizie o senatorie, esponenti dell’alta borghesia o che si sono distinte nell’ambito della scienza e dell’insegnamento, da Hercolani a Malvezzi Campeggi, da Isolani a Sassoli de Bianchi fino a Biffi, la famiglia del Cardinale, il cui ingresso con uno stemma avvenne quando lui assunse la carica ecclesiastica. Oltre ad ascoltare di rituali e convenzioni della Compagnia nata come mutuo soccorso e poi divenuta d’armi, ad ammirare le opere di Simone dei Crocifissi e di Giovanni da Modena (famoso per l’affresco di Maometto in San Petronio), s’impara anche qualcosa sul mondo affascinante dell’araldica.

"Se è vero che Bologna rischia di diventare la città dei taglieri - spiega Matteo Giovanardi, propietario della Torre Prendiparte e milite dei Lombardi - il fatto di poter contribuire prima con la Torre e ora con questa iniziativa a portare a conoscenza di tutti altre realtà, è motivo di orgoglio". Per partecipare (con una donazione di 15 euro o 10 se si è soci), prenotarsi allo 051226934 o sul sito di Succedesoloabologna.

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