Cremonini e Dalla, il videomapping a Bologna: "Insieme per unire le generazioni"

È uscita ‘Stella di mare’: per la prima volta in una canzone nuova la voce del cantautore morto 10 anni fa. L'iniziativa in via D'Azeglio

Bologna, 29 settembre 2022 - In via D’Azeglio a Bologna, poco oltre il citofono ‘Comm. Domenico Sputo’ della casa delle meraviglie e l’iconico terrazzino che si sporge su uno degli angoli più intimi del centro, si prepara una magia destinata ad attirare migliaia di curiosi fino al 4 ottobre, giorno del patrono. Lucio Dalla, che da queste parti non è veramente mai morto, rivive a dieci anni dallo choc di Montreux. E lo fa grazie a Cesare Cremonini, un altro figlio di Bologna dai mille record, che con Dalla ha inciso un duetto impossibile. Anzi, possibilissimo: grazie alla Fondazione Dalla, Cremonini ha utilizzato la pista originale con la voce di ‘Stella di mare’, uno dei brani più profondi del cantautore, e ne ha rimodulato musiche, arrangiamento, suoni. "Stella di mare 2022", dice Cesare. Il brano è già disponibile in radio e nelle piattaforme digitali. E per celebrare l’evento, via d’Azeglio sarà ‘vestita’ con un videomapping fino a San Petronio, in collaborazione col Comune: immagini, montaggi, grafiche. Il lavoro artistico nella cover del brano di Gianluigi Toccafondo e la voce dei giganti. Sul nostro sito, il messaggio di Cremonini ai lettori.

Il duetto virtuale nel video di 'Stella di mare'
Il duetto virtuale nel video di 'Stella di mare'

Cesare Cremonini, come nasce l’idea?

"Da un grande desiderio. La forza del progetto è quella di trasferire al pubbico l’idea della musica fatta non come di tante carriere o di tante isole che si muovono separatamente. La musica, anche quella del passato così importante, così granitica, deve essere abbracciata, toccata. E questo vale soprattutto per un artista di Bologna in una città come Bologna".

Un messsaggio anche alle nuove generazioni?

"Sì, attraverso una intersezione, un allungare la mano tra artisti, anche se si parla di artisti del passato. Anzi, a maggior ragione se del passato".

Un modo per non dimenticare grandi come Lucio Dalla?

"Se abbandoniamo la grande musica come si fa con un monumento, con un tempio greco, la troveremo sempre lì, certo. Ma consumata dal tempo".

Dunque?

"Bologna non vuole essere orfana dei suoi grandi artisti: come musicista e come cittadino sento una responsabilità. Il progetto di ‘Stella di mare’ è nato nell’estate negli stadi, dall’esigenza di riportare Lucio a una centralità anche di comunicazione a 10 anni dalla sua morte. Volevo che parlasse a un pubblico nuovo, giovane; ma anche a chi lo conosce benissimo. E’ stato un approccio istintivo, coraggioso, ma di visione. Oggi è necessario procedere attraverso visioni. C’è un sottofondo di opera divulgativa, ma non solo questo".

Cosa rappresenta per lei ‘Stella di mare 2022’?

"Omaggiare significa conoscere in profondità. L’idea di cantare con Lucio non è solo quella di pesi che si mettono uno accanto all’altro, perché Lucio è inarrivabile. Il punto è misurarmi a tal punto da sfamare la mia curiosità di musica, la fame di musica. E da portare il pubblico a un percorso leggendario non conosciuto da tutti. Dopo il tour negli stadi e prima di quello invernale, volevamo trasferire ‘Stella di mare’ cercando di modernizzarne la parte musicale e facendo rimanere intatta la sensibilità della canzone che è una canzone d’amore con spirito contemplativo. Che parla di amore senza sesso né età né ideologia. Questo è Lucio nel 2022".

 

 

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