Bologna, la giornata conclusiva del Festival della cultura del lavoro

All'Opificio Golinelli ospiti illustri e giovani curiosi di avvicinarsi nel modo giusto al mondo del lavoro

Un momento della giornata conclusiva del Festival della cultura del lavoro 'Nobìlita'

Un momento della giornata conclusiva del Festival della cultura del lavoro 'Nobìlita'

Bologna, 24 marzo 2018 – Welfare ad personam, comunicazione aziendale e smart working, con una nuova infornata di ospiti illustri e un ricco dibattito fra studenti e manager affermati. Questo e molto altro ha animato, oggi, la giornata conclusiva del Festival della cultura del lavoro 'Nobìlita', ospitato, nella sua prima edizione, negli spazi futuristici dell'Opificio Golinelli.

Tra i protagonisti dell'atto finale, la ribalta è stata di Annamaria Testa, notissima pubblicitaria, che si è spesa contro il proliferare degli inglesismi nel linguaggio parlato in azienda, “strabordante di terminologie anglosassoni usate a sproposito e delle quali gli stessi utilizzatori, spesso, non conoscono il significato”. Un Paese “noto per la sua cultura imprenditoriale”, secondo la Testa, dovrebbe invece “distinguersi anche per la produzione di un tessuto linguistico adatto a incarnarla e a rappresentarla al meglio”.

Altro intervento di assoluto rilievo, accanto a quello del manager 'atipico' Sebastiano Zanolli, è stato l'approfondimento del ceo di Yoroi, David Bevilacqua, sulle complesse tematiche della sicurezza cibernetica, chiamate in causa, più o meno a proposito, anche dagli ultimi eventi che hanno coinvolto Marc Zuckerberg. “La recente vicenda legata a Facebook, nonostante non costituisca propriamente un caso di hackeraggio, fa emergere come il tema della sicurezza informatica poggi su basi etiche oltre che tecnologiche”, ha dichiarato Bevilacqua. L'etica digitale, infatti, “deve necessariamente essere diversa da quella analogica e soprattutto deve esserlo la nostra consapevolezza del pericolo, visto che nel mondo della pirateria dell'etere i dati di ognuno di noi sono appetibili, non solo quelli di chi è ricco e influente”.

A lavorare su questo scarto di percezione, allora, dovranno essere le nuove generazioni, che, intanto, hanno dato prova di competenza e interesse durante uno dei più attesi momenti di Nobilita: la 'Scuola delle idee'. Nella scintillante arena di via Nanni Costa, infatti, i redattori dei giornali scolastici dei licei 'Galvani' e 'Minghetti' e dell'Itcs 'Salvemini' si sono confrontati con rappresentanti di spicco (in particolare manager delle risorse umane) di aziende di punta della moda, dell'agroalimentare, dei servizi digitali e della manifattura, pronti a farsi incalzare dalla curiosità degli studenti. Dai dubbi fra Italia ed estero ai consigli per redigere un curriculum vincente e dalle insidie nascoste nelle pieghe della quarta rivoluzione industriale al rapporto fra passione e occupazione, nessuna domanda è stata lasciata senza risposta, mentre ognuno dei ragazzi presenti pendeva dalle labbra di questi insegnanti così diversi dal solito.  

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