Nosei a Bologna, comicità in musica alla Cantina Bentivoglio

Venerdì è in programma lo 'Lovin' James', lo show di Stefano Nosei

Bologna, venerdì Stefano Nosei sarà alla Cantina Bentivoglio

Bologna, venerdì Stefano Nosei sarà alla Cantina Bentivoglio

Bologna, 17 ottobre 2018 - «Questo non è uno spettacolo di Teatro canzone, non è un concerto e neppure cabaret, è tutte queste cose insieme». Il nuovo Nosei 2.0, cui la critica riconosce curiosità plurime, febbre della sperimentazione e attrazione per mondi striati di tenerezza, ma non solo, levigati più che emozionalmente forti, mantiene intatta l’ironia leggera che ne ha sempre accompagnato la comicità in musica. Format che trasmette in un piccolo trattato semiserio sulla delicatezza, con canzoni scelte tra i più grandi successi della musica pop suonati e cantati alla maniera di James Taylor, il massimo cantore, appunto, del lato delicato delle cose. È lo spettacolo ospitato venerdì dalle 21.45 dalla Cantina Bentivoglio, in cui il menestrello spezzino adottato da Bologna sarà accompagnato da Andrea Maddalone, entrambi chitarra e voce. Uno show battezzato “Lovin’James”, come il disco omonimo, che esplora l’inedito: un diverso stile, un altro punto di vista e il senso delle canzoni assume significati sorprendenti. E’ quel che accade per la versione taylorizzata di “Barbie girl” che da canzoncina di plastica si trasforma in struggente ballad sull’amore imperituro tra Barbie e Ken. «Continuerò a raccontare come si concilia questo mio amore per Taylor - racconta Nosei - con quello che ho sempre cantato, da Battisti a De Gregori».

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“Lovin’James” si dipana così attraverso rivoli non proprio “noseiani”, in cui il pubblico viene coinvolto e tenuto per mano nella ricerca del coté meno aspro delle cose, che non vuol dire che lo storyteller perda l’occasione di citare centoni e storie della canzone italiana. Il rigore musicale viene comunque garantito dalle chitarre e dagli arrangiamenti di Maddalone, partner di Nosei, sul palco e nell’album omonimo dal quale sono tratte le canzoni dello spettacolo, con la collaborazione di musicisti amici come Paolo Fresu, Rocco Tanica & Faso, Elio e le Storie Tese e Federico Poggipollini.

«E’ una naturale evoluzione continua, trentennale della musica usata come un linguaggio per raccontare cose diverse. Su altri palchi negli ultimi anni ho fatto e rifatto il centone come stile principale, riprendendo la storia del Quartetto Cetra, della rivista, ma ho sempre coltivato l’amore per la musica, e uno dei miei preferiti è Taylor. Con Maddalone ho invertito un po’ il meccanismo, mantenendo la canzone originale, un cambio di stile. Il risultato è meno comico, più umoristico e musicale». La cornice adatta a “Satisfaction”, “Barbie Girl”, “Sei forte papà” di Morandi, “Daddy you cool”, “Waka waka” di Shakira, o “Wild Boys” dei Duran Duran. Una delle più moderne è “Get Lucky” dei Daft Punk. Con in più una versione di “Tanti auguri” di Raffaella Carrà.

Le novità non finiscono qui. «L’amore per la musica - spiega Nosei - si è trasferito alla recitazione di audio-dischi cui ho prestato la voce, divertita o accorata, annessi a tre libri per bambini scritti da Reno Brandoni, di prossima pubblicazione per i tipi di Curci Editore. Per raccontare, per esempio, “Il Re del Blues”, ovvero la storia di Robert Johnson. Cui ne seguirà un quarto, “Una classica serata jazz”, storia fantasiosa dell’incontro sullo stile di “A Livella” di Totò tra Chopin e Petrucciani, sepolti entrambi a Parigi nel cimitero di Père Lachaise: un conflitto leggero tra classica e jazz». Ciliegina sulla torta: «Il prossimo libro, la storia di una bambina a cui il nonno lascia nove vinili della sua giovinezza, innescherà una specie di caccia al tesoro che l’accompagneranno verso l’età adolescenziale. In questo caso abbiamo musicato le filastrocche, rivestite dalle musiche dei vinili. Dunque, cantate e suonate».

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