Porretta Soul Festival 2019, l’anima black della musica

Edizione numero 32 dal 18 al 21 luglio: la libertà di J.P Bimeni, il premio alla carriera a Pee Wee Ellis

J.P. Bimeni si esibirà al Porretta Soul Festival con The Black Belts

J.P. Bimeni si esibirà al Porretta Soul Festival con The Black Belts

Porretta Terme (Bologna), 28 giugno 2019 - Saranno giorni bluesy, un palco da stropicciarsi gli occhi, tutto straordinario. Tutto nella norma se si pensi al fervore propositivo di interpreti ripescati dalla mitologia del soul. «Vivere il Porretta Soul Festival è un’emozione che va assaporata più di tante altre», scrive il magazine Usa DownBeat. Infatti è un po’ come masterizzare Otis Redding rimpiazzandolo con discepoli eletti, affinati dall’esempio e orientati dalle aspirazioni del maestro. I suoni di una rassegna piena di sottigliezze che approda alla dimensione spirituale insita nella storia stessa del soul saranno coagulati e amplificati dal 18 al 21 luglio sul palco del Rufus Thomas Park.

La griffe artistica della trentaduesima edizione è come sempre quella di Graziano Uliani, con l’inglese “italianato” Rick Hutton abituale maestro di cerimonie sul palco. Una risposta alle ragioni profonde del far musica che si attendono i pellegrini della black music planati su Porretta da ogni parte del mondo. A convincerli che sia un diritto più che un privilegio poter applaudire, senza cali di poesia né di blues energetico, un palco di eccellenze che annette Scott Sharrard, direttore musicale ed ex chitarrista della Gregg Allman Brothers, in aggiunta alla line-up di cui fanno parte i Don Bryant feat. The Bo-Keys, Anthony Paule con la sua band di undici elementi co-diretti dal cantante soul-blues, Wendy Moten, Tony Wilson the Young James Brown, LaRhonda Steele e per la prima volta dal Burundi (venerdì 19) J.P. Bimeni & The Black Belts e dall’Australia The Sweetheart e Georgia Van Etten.

Discendente da una famiglia reale burundese, Bimeni ha lasciato il suo paese a 15 anni durante la guerra civile. Sopravvissuto a tre attentati ha ottenuto lo stato di rifugiato nel Regno Unito. A scoprirne il respiro africano e i dolci inni relaxed è il suo ultimo album Free me che porta in tour in Europa. Pee Wee Ellis, già arrangiatore di James Brown, infine, riceverà un premio alla carriera per il contributo alla diffusione del soul e rhythm & blues.

Della folla di étoile fanno parte Leon Beal with Sax Gordon and the Luca Giordano Band, Judy Lei. La resident band del festival sarà la Anthony Paule Soul Orchestra. Che potrebbe essere sostituita in un futuro non remoto dai Bo-Keys.

Street food in pieno centro storico con spazio dalle 11 per le band italiane, musicisti più “terreni” per una sarabanda di enunciati melodici anche minimali, tra cui gli Ele-Menti di Firenze. Mentre nei dintorni della cittadina dal 16 al 26 luglio ci sarà The Valley of Soul, iniziativa che vedrà concerti collaterali con tanti protagonisti del festival.

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