Bologna, presepi di terracotta in mostra a casa Lucio Dalla: "Lui li adorava"

Visitabili le natività del ceramista Marcello Aversa

Bologna, 3 dicembre 2022 - È la casa delle meraviglie, della stravaganza, del genio e della poesia. Il numero 15 di via D’Azeglio, conserva ancora, e di questi tempi più che mai, la fanciullezza e la magia del suo proprietario. Lo cantava lo stesso Lucio "sarà tre volte Natale", perché questo era il periodo che preferiva. Amava le luci, l’atmosfera, i carillon. Ma amava soprattutto i presepi, non c’è stanza che non ne contenga uno. "Anche sulla vasca da bagno c’erano angeli e statuette - dice Andrea Faccani, presidente della fondazione Lucio Dalla -. Aveva la ‘presepite’", ricorda. A comporre il mosaico ancora più natalizio all’interno della casa, sono le dieci ‘Natività in terracotta’ del ceramista di Sorrento, Marcello Aversa, legato da una profonda amicizia a Lucio Dalla. In mezzo alle fotografie, ai quadri, ai clarinetti, agli oggetti di vita, ci sono i suoi piccoli capolavori per ‘Natale a casa… di Lucio".

Leggi anche Bologna marathon 2023, la città corre sulle note di Lucio Dalla - 

Approfondisci:

Presepi a Bologna, torna il concorso del Carlino: un voto per scegliere il più bello

Presepi a Bologna, torna il concorso del Carlino: un voto per scegliere il più bello

La mostra dei presepi di Marcello Aversa
La mostra dei presepi di Marcello Aversa

"Espongo in punta di piedi - rivela Aversa -. Per me entrare nella casa di Lucio significa rivivere le emozioni dei nostri incontri. A lui sicuramente sarebbe piaciuta e questo è il mio regalo per i suoi ottant’anni". Le "storia in cielo e terra" di Aversa sono microcosmi raccontati da miniature in terracotta, che avevano affascinato Lucio. "Ci siamo conosciuti a Sorrento nel 2007, lui è venuto nella mia bottega, voleva avere una mia opera che rappresentava una delle tante processioni di incappucciati della penisola sorrentina - prosegue l’artista -. Io poi ho usato un piccolo ‘escamotage’, gli dissi che se gliel’avessi portata io di persona o l’avessi spedita sarebbe stato uguale. E così nacque il primo incontro a casa sua. Siamo andati a mangiare da Cesari, a Bologna. Volevo parlagli dei miei progetti e lui lo intuì subito. A pranzo mi chiedeva in continuazione: ‘Marcello, ma tu devi dirmi qualcosa? Io già lo so’. Io volevo che lui fosse il mio ‘testimonial’ per il centro d’artigianato d’eccellenza di Maiano. E non solo lo fece, ma per tre anni ha cantato dal piccolo palco di quel borgo".

Il video Cremonini-Dalla, il videomapping sui muri di Bologna

E poi con emozione ricorda che Dalla gli disse: : ‘Se un giorno mi sposerò lo farò nella cappella di San Rocco (a Maiano)". Lucio amava il presepio in tutte le sue forme, sia artistiche che artigianali e aveva un rapporto profondo con Dio. "Giocava con tutti, parlava con chiunque incontrasse per strada - conclude Aversa -. Quando però entrava in una chiesa cambiava aspetto, diventava quasi mistico, era alla ricerca di Dio, lo leggiamo anche nei testi delle sue canzoni". La mostra è visitabile fino al 14 gennaio nella casa di Lucio Dalla.

Per info e prenotazioni bolognawelcome.com o fondazioneluciodalla.it

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro