Salmo sabato all’Unipol Arena di Bologna

Il 16 marzo in concerto la ‘Playlist’ del rapper sardo “Nei miei testi scatto fotografie”

Il rapper sardo Salmo (Barbaglia)

Il rapper sardo Salmo (Barbaglia)

Bologna, 14 marzo 2019 - Nel variegato mondo del rap di personaggi con la potenza e la coerenza di Salmo ce ne sono pochi. Anzi, forse nessuno. Per questo lo spettacolo con cui l’uomo di “Playlist” cala sabato tra le gradinate dell’Unipol Arena promette un effetto tellurico da scala Mercalli. Incassate oltre 2 milioni di visualizzazioni su Youtube in una settimana (e il primo posto nella Music Video Trending Chart) del cortometraggio “Lunedì”, che vede la partecipazione straordinaria di Alessandro Borghi, Maurizio Pisciottu, come si chiama all’anagrafe di Olbia, torna alla conquista dei palasport col sostegno in radio di “Cabriolet”, il nuovo singolo con il featuring di Sfera Ebbasta già certificato disco di platino.

Il palco di questo debutto nelle grandi arene ha un’ambientazione decisamente urban e fa da cornice alle storie del rapper sardo unendo i ventidue pezzi (più un dj set in cui trovano posto “Ho paura di uscire”, “K-Hole remix”, “Esagero”, “Venice Beach”, “La prima volta”, “Killer game”, “Estate dimmerda”, “Mob”) in un’unica storia lunga un giorno. E se “90 min” è notte fonda, i primi chiarori arrivano con “L’alba” e la giornata si anima con “Russel Crowe”. «Nei miei testi non ti dico cosa devi e non devi fare, mi limito a scattare fotografie», va ripetendo lui. «I rapper dovrebbero imparare a guardarsi attorno e descrivere quel che vedono invece di ostinarsi a parlare del rione, dello smazzo, dei vestiti».

Come i Beatles in Savile Row, Salmo si esibisce sul tetto di un palazzo metropolitano con dietro le spalle una sfilza di grattacieli, d’insegne luminose, e un cielo cangiante che evoca i momenti di una giornata variabile, ora soleggiata e ora uggiosa proprio come i suoi stati d’animo. In scena pure Dj Slait alla console, Jacopo Volpe alla batteria, l’ex Linea 77 Dade al basso, Marco Azara alla chitarra e Frenetik a sintetizzatori e seconda chitarra. «Dopo questo album e questo tour mi voglio fermare», aveva anticipato mesi fa l’uomo di “Hellvisback”, 34 anni. «Sono stanco e non ne posso più del rap game e della competizione. Voglio smetterla per un po’ con la musica, imparare la dizione, approfondire il discorso della regia». Ma la sfilza di sold-out sembra avergli fatto cambiare idea, come testimonia l’annuncio del Playlist Summer Tour atteso, il 28 giugno, pure all’Arena del Parco Nord sotto l’egida del Bologna Sonic Park.

 

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