Skunk Anansie Bologna, al Sonic Park per stupire

Venerdì 5 luglio la band al festival bolognese. Skin: "Il successo? E’ che siamo ancora qui

Gli Skunk Anansie domani  al Parco Nord, nel suggestivo scenario di Sonic Park

Gli Skunk Anansie domani al Parco Nord, nel suggestivo scenario di Sonic Park

Bologna, 4 luglio 2019 - «La nostra definizione di ‘successo’? Esserci ancora dopo tutto questo tempo». Skin non usa giri di parole nell’inquadrare quel quarto di secolo di storia che gli Skunk Anansie portano in scena venerdì al Parco Nord (foto), sul palco di Sonic Park, nel segno dell’ album dal vivo 25Live@25”. «Nelle nostre corde c’è poca nostalgia, però il venticinquennale è un traguardo che valeva la pena celebrare» assicura la pantera di Charlie Big Potato, al secolo Deborah Anne Dyer, affiancata in scena da Martin “Ace” Kent alla chitarra, Cass Lewis al basso e Mark Richardson alla batteria. «Non è facile, infatti, arrivarci soprattutto in tempi come questi in cui radio e tv non passano rock».

x
x

In “25Live@25” ci sono brani registrati a Milano, Taormina e Rimini. Quanto è importante il pubblico italiano per gli Skunk Anansie?

«Amiamo l’Italia e ci passiamo molto del nostro tempo. Amiamo i luoghi, il cibo, ma soprattutto i fans. Penso, infatti, che siano molto leali. C’è come un accordo fra noi: finché gli Skunk pubblicano musica decente, loro continuano a sostenerci».

Venticinque anni dopo, Deborah cosa ama di Skin?

«Skin ha la fortuna di poter fare quello che le piace. Amo la cantante, ma pure la dee jay che con le sue serate riempie i club in giro per il mondo».

Il vostro è ancora ‘Clit-rock’?

«Ho definito la nostra musica ‘Clit-rock’ solo per evitare di essere avvicinata al ‘Britpop’. Ho sempre avuto forti opinioni politiche e la cosa mi ha spinto a scrivere molto di problemi sociali; a ben guardare noi donne spesso siamo ancora discriminate, vittime del pregiudizio, quindi nulla è davvero cambiato».

Nell’Europa di oggi, quanto è importante cantare contro il razzismo?

«Sono nera, sono gay, ed è difficile da spiegare che il mio lavoro non è quello di mettere in guardia le persone da sessismo, razzismo e omofobia perché certi anticorpi la gente dovrebbe averli già; purtroppo le discriminazioni raccontate delle nostre canzoni sono ancora attualità. Il mondo peggiora di continuo, ma noi non ci arrendiamo».

‘Anarchytecture’ è di tre anni fa. Quando uscirà un nuovo album?

«Ci siamo ritrovati un paio di mesi fa in studio e abbiamo sentito una buona vibrazione. Così abbiamo deciso che era il momento giusto per scrivere nuove canzoni. Stiamo lavorando a materiale da includere in un album che uscirà chissà quando. Ma ci saranno sorprese già in queste date italiane. Anche se è un segreto…»

Lo scorso anno lei ha girato a Torino ‘Ulysses: a dark odissey’, film indipendente ispirato all’Odissea...

«Mi sono divertita moltissimo. Adoro quel film. Ricordo che il trucco era pazzesco e ci sono volute 4 ore di make-up. È stato incredibile interpretare un personaggio completamente diverso rispetto a quello che porto in scena».

Ha recitato in inglese, ma poi s’è doppiata in italiano. Com’è la sua lingua al momento?

«Adoro parlare in italiano e continuo a studiarlo. Ho molti amici italiani qui da cui imparare».

Ha visto l’ultima edizione di X-Factor?

«Sì e sono pazza di Mara Maionchi. Per quanto riguarda la mia esperienza, ho dei bei ricordi; fare il giudice in un contesto del genere è stato divertente, ma anche duro».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro