Spaghetti alla bolognese, la sfida con i napoletani all'Arcoveggio

Bologna, 26 marzo 2019 - Da fake news a superstar: gli spaghetti alla bolognese, quelli con la variante di piselli e pasta di salsiccia nel ragù – secondo la ricetta registrata a San Giorgio di Piano l’11 settembre 2016 dal Comitato per la promozione della Ricetta originale degli spaghetti Bolognesi – sono richiestissimi per manifestazioni locali e internazionali. E proprio domenica 31 marzo, all’Ippodromo Arcoveggio, in occasione del Gran Premio Italia-Trofeo Centergross di trotto, saranno ospiti del pranzo al ristorante HippoGrifus, in una singolar tenzone con i lontani parenti napoletani, spaghetti trafilati al bronzo n.5, il cui sugo consta di pachino, aglio, olio evo e basilico. 

Da una parte il cuoco Pietro Mauriello per gli spaghetti napoletani, dall’altra Stefano Boselli del Comitato per i bolognesi, ai commensali non resterà che mangiare (i piatti fanno parte di un menu più ampio a 30 euro con prenotazione al 3468597999) e votare, consci comunque, di non stare assaporando una proposta blasfema e traditrice di 'bolognaise', ma uno spaghetto ruvido del pastificio Andalini con quel condimento che si distacca leggermente dal sacrosanto ragù.

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Come racconta Giancarlo Roversi, "gli spaghetti bolognesi trovavano la loro collocazione frequente nei giorni feriali e nella cucina del recupero, ma in realtà è solo a partire dal 1820, quando il termine nasce a Napoli, che s’inizia a parlare ufficialmente di ‘spaghetti’, un termine che nella nostra città non prese piede, preferendogli il locale vermicelli o varmizì, in dialetto". E prosegue: "Gli abitanti della città si nutrivano principalmente non di pasta all’uovo che era appannaggio di classi abbienti, ma di pasta secca di grano duro, importata da Genova e dalla Puglia".

Ci tiene a una specifica l’avvocato Gianluigi Mazzoni, porta

Gli spaghetti alla bolognese, con piselli e salsiccia