Calcio, la storia in mostra a Bologna tra cimeli ed emozioni / FOTO

Fino al 3 marzo al Baraccano. Esposte le maglie di Baggio, Maradona, Tardelli. Poi scarpe e il pallone del primo mondiale in Uruguay

Esposte anche le maglie del 'divin codino'

Esposte anche le maglie del 'divin codino'

Bologna, 20 febbraio 2019 - Il fascino del pallone a pochi metri da dove, di fatto, ha mosso i primi passi l’epopea del Bologna Fc. La sala museale del Baraccano (via Santo Stefano 119) intitolata alla memoria di Elisabetta Possati ospita la mostra "In viaggio con la storia del calcio" (foto) che sarà inaugurata venerdì, alle 17,30 e resterà aperta fino al 3 marzo.

Questa mattina l’hanno presentata Rosa Maria Amorevole, presidente del quartiere Santo Stefano, Serafino D’Onofrio, numero uno del comitato provinciale Aics delle Due Torri e gli organizzatori e collezioni, Renato Mariotti e Luigi Carvelli. «Qua vicino – dice Rosa Maria Amorevole – ai tempi in cui c’era il campo dello Sterlino (dal 1913 al 1969) giocava il Bologna, prima che venisse costruito lo stadio. E qua il calcio ritorna».

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Con il suo fascino e le sue atmosfere. Quelle di un tempo, slegate dalle logiche di una numerazione schizofrenica e di leggi di mercato e di brand che ti obbligano, magari, a indossare maglie che sembrano più pigiami che tenute da gioco. Se siete legati al calcio degli anni ruggenti, quando le partite si giocavano solo la domenica – a parte il mercoledì di coppa – non avete che da raggiungere questo paradiso dei collezionisti e degli appassionati. Il museo del calcio internazionale è una rarità a livello mondiale: raccoglie quasi 2.500 pezzi, un decimo dei quali saranno riproposti a Bologna. Le Due Torri sono la tappa numero 14 di un tour partito a febbraio dello scorso anno e che è già stato capace di mettere insieme più di 100mila presenze.

Ci sono i cimeli – in gran parte scarpe, palloni, maglie, guantoni da portiere, biglietti di ingresso, cartoline, prime pagine dei giornali – che ci riportano al Bologna. la maglia del centenario donata da Nicola Mingazzini, quelle di Di Vaio e Roberto Baggio. Ma anche il pallone con cui Sinisa Mihajlovic realizzò, a Brescia, il suo primo gol italiano. Il tecnico del Bologna giocava nella Roma e qualche tempo prima, con la maglia della Stella Rossa, aveva alzato al cielo la Coppa dei Campioni. Di quell’edizione del 1991 c’è il modello fedele del pallone.

Se oltre al rossoblù volete lasciarvi prendere dalla nostalgia dell’azzurro o semplicemente dalla storia, troverete il pallone (di quelli di cuoio vero, da ammorbidire con particolari unguenti) con tanto di stringhe di un Inghilterra-Scozia del 1872. Il pallone del primo mondiale vinto dall’Uruguay nel 1930. Scarpe bullonate che sono a metà tra lo stivaletto e lo scarpone da montagna che lasciano perplessi perché non doveva essere facile calciare con calzature del genere. Un pallone firmato da Franz Beckenbauer e legato alla semifinale di Mexico 1970 tra Italia e Germania Ovest, la cosiddetta partita del secolo chiusa ai supplementari dal celebre gol di Gianni Rivera.

La maglia di Diego Armando Maradona e quella di Marco Tardelli. Le calzature di Antonio Cabrini e quelle di Dino Zoff. E ancora Johann Crujff con mille aneddoti, con le battaglie tra Adidas e Puma, colossi delle calzature e non solo e la decisione di Crujff, che aveva sposato la Puma, di togliersi dalla spallina una delle tre righe che riportavano al marchio dell’Adidas. Una maglia inedita di Michel Platini e quelle più recenti di Gigi Buffon e Paolo Maldini, David Beckham e Saphir Taider. Il paradiso per i collezionisti e per chi, per qualche minuto, sogna di giocare una partita accanto ai grandi campioni, di oggi e del passato.

INFO - La mostra (ingresso gratuito) resterà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 18,30.

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