Vinicio Capossela: "Dodici eclissi per trovare la luce"

Il musicista presenta stasera in Cineteca il suo libro ’Eclissica’: "Compito dell’artista è irrompere nelle vite, in un momento di buio"

Vinicio Capossela, cantautore, polistrumentista e scrittore

Vinicio Capossela, cantautore, polistrumentista e scrittore

Reggio Emilia, 21 ottobre 2021Ci sono immagini che, al di là della loro forte portata spirituale, hanno una intensa capacità evocativa, segnano l’inizio (e la fine) di un’epoca. Suggestioni di grande valore mediatico che Vinicio Capossela ha scelto per aprire (e chiudere) l’intenso racconto personale contenuto nel suo nuovo libro, Eclissica (ed Feltrinelli) che il cantautore presenta oggi alle 19 nella biblioteca Renzo Renzi della Cineteca, in piazzetta Pasolini, insieme al direttore dell’istituzione cittadina, Gian Luca Farinelli. L’ingresso all’incontro è gratuito sino a esaurimento posti. Capossela, la sua narrazione è contenuta tra due avvenimenti straordinari... "Volevo, con questo libro, provare a mettere ordine tra i pensieri, i desideri, le scritture che hanno solcato gli ultimi 15 anni della mia esistenza. Ho scelto di partire tornando al giorno del funerale di Papa Wojtyla, in una Roma cupa, oscura che sembrava voler sottolineare anche visivamente la tragedia, per concludere la storia in una piazza San Pietro deserta, spettrale, dove Papa Francesco impartiva al mondo, agghiacciato per il dramma del virus, la sua benedizione Urbi et Orbi . In mezzo un lungo periodo di vita,i miei dischi, le mie passioni, le mie fragilità". Perché ‘contenere’ il racconto tra questi due avvenimenti? "Per il loro essere icone di un’epoca, di un tramonto al quale fa sempre seguito una rinascita. Che è quello che succede oggi, in tempi di ripartenza. Emozioni che hanno a che fare anche con i titolo che ho scelto, ‘Eclissica ’. Ecco, il libro è un omaggio all’ eclisse, all’oscuramento, alla portata misterica, magica che accompagna questi fenomeni". Il libro gravita intorno alle eclissi? "Si, ne ho scelte dodici, tutte storicamente documentate, come quella totale del 1914, che sembrava presagire l’eclissi della ragione che portò alle atrocità della Prima Guerra Mondiale. Quello che succede quando il sole si nasconde mi è sembrata la perfetta rappresentazione del nostro stato d’animo in tempi di relazioni a distanza. Come avveniva in passato con le eclissi, abbiamo sviluppato un fiducia cieca in chiunque sia in grado di darci una spiegazione di un fenomeno che non comprendiamo e ci spaventa. Finendo inconsapevolmente per mischiare rigore scientifico e credenze". Lei parla di quello che è accaduto, ma non sente l’obbligo dell’attualità. "Assolutamente, è questo il fascino dell’arte. Quello che dobbiamo fare noi artisti è sfuggire alla dittatura dell’attualità. Ci viene chiesto altro, superare con le nostre opere, io cerco di farlo con le canzoni, il presente, per portare il pubblico in una dimensione fantastica che va oltre. Provando a dare spiegazioni poetiche, che ci accompagnino fuori dal buio dell’eclissi". In che maniera? "Generando, con il nostro lavoro, lampi creativi, fulmini luminosi, squarci improvvisi che hanno la forza, quando raggiungono il loro scopo, di irrompere nelle nostre vite, essere al nostro fianco, per guardare il domani". Insomma, anche se parla delle sue esperienze, ‘Eclissica’, è tutto ma non una biografia. "Non è ancora il tempo delle storicizzazioni…’ Eclissica ’ è un diario di bordo, appunti che ci portano sulle vie della musica, sulle strade che si percorrono nei viaggi, ascoltando canzoni come quella bellissima, che Bob Dylan ha pubblicato il 27 marzo 2020 in pieno lockdown, ‘Murder Must Foul’ , proprio nel giorno della benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco".

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