Cinema, ‘Blow-Up’ di Michelangelo Antonioni torna nelle sale

Dopo il restauro della Cineteca di Bologna, viene proiettato al Lumière, e in 80 sale in tutta Italia

David Hemmings in ‘Blow-Up’ di Michelangelo Antonioni

David Hemmings in ‘Blow-Up’ di Michelangelo Antonioni

Bologna, 2 ottobre 2017Omaggio a Michelangelo Antonioni, a dieci anni dalla morte, con il restauro di uno dei suoi film di culto, Blow-Up, vincitore 50 anni fa, nel 1967, del Festival di Cannes: da oggi, ogni lunedì e martedì del mese, sarà al Lumière e toccherà 80 sale su tutto il territorio nazionale, nell’ambito del progetto ‘Il Cinema Ritrovato. Al cinema’, realizzato dalla Cineteca di Bologna.Il restauro è stato realizzato con la supervisione di uno dei più importanti direttori della fotografia del cinema italiano contemporaneo, Luca Bigazzi.

Molto liberamente tratto da un racconto di Julio Cortázar, sceneggiato da Antonioni con Tonino Guerra e il drammaturgo Edward Bond, Blow-Up dava un precipitato, nella Swinging London degli anni Sessanta, di quasi tutti i temi e sensibilità che sarebbero esplosi con il postmoderno. Dallo studio sulla città al potere conturbante degli oggetti (la mitica elica, i jeans bianchi e la macchina di Hemmings, la chitarra sfasciata di un concerto degli Yardbirds, fino al rullino fotografico, quasi un protagonista della trama), ai rapporti spaziali tra le persone, l’ossessione della moda, la confusione dei generi e su tutto la crisi del concetto di verità. Fino a uno dei finali più noti e citati di tutta la storia del cinema: l’impossibile partita di tennis di fronte alla quale Thomas capisce che l’essenziale è invisibile agli occhi.

 

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