Braccialetti rossi, dall'ospedale al Duse per parlare con gli attori

Appuntamento mercoledì alle 21, il presidente Bernardi: "Tra i ragazzi del Policlinico è nata una grande amicizia"

Una foto di scena tratta dalla seconda serie di 'Braccialetti Rossi'

Una foto di scena tratta dalla seconda serie di 'Braccialetti Rossi'

Bologna, 13 gennaio 2019 - Hanno lottato contro leucemie e tumori, diventando amici e stringendo rapporti molto forti che poi hanno portato e mantenuto anche fuori dall’ospedale. Insomma, di quello che viene raccontato nella fiction ‘Braccialetti rossi’ – dedicata alle avventure di un gruppo di ragazzi ricoverati in ospedale, in lotta contro gravi patologie – hanno un’esperienza diretta ed è per questo che un gruppo di adolescenti bolognesi, alcuni dei quali pazienti ed ex pazienti del reparto di Oncoematologia pediatrica del Sant’Orsola, ha avuto l’idea di incontrare direttamente gli attori e fare loro alcune domande. A partire dal motivo che li abbia spinti a dar vita a una fiction – di cui sono appassionati e hanno seguito con entusiasmo per tutte le tre stagioni – su un tema così ‘forte’.

Il regista Giacomo Campiotti ha trovato la proposta molto interessante e l’ha sposata subito. Quindi, con l’aiuto dell’associazione culturale ‘Incontri esistenziali’ e di Ageop, Associazione genitori ematologia oncologia pediatrica, è partita l’organizzazione dell’incontro, che si terrà mercoledì, alle 21 al Teatro Duse. Oltre al regista e sceneggiatore Campiotti, ci saranno due attori protagonisti: Carmine Buschini, che nella fiction è Leone, ‘Leo’ Correani, e Pio Luigi Piscicelli, che interpreta Antonio, ‘Toni’ Cerasi, mentre altri parteciperanno in collegamento video. 

All'incontro, che si intitola ‘Nel dolore il fiore dell’amicizia: fiction o realtà’, parteciperà anche Riccardo Masetti, medico dell’Oncoematologia pediatrica del Policlinico. «Ci siamo scoperti appassionati di questa serie, che secondo noi presenta diversi punti in comune con la nostra esperienza di ospedale, e abbiamo pensato di realizzare quest’iniziativa», racconta Anna, 15 anni, una delle ragazze che ha messo in moto l’iniziativa. 

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Francesco Bernardi, presidente del comitato ‘Incontri esistenziali’, spiega che «è stata la mia nipotina Maria, di 12 anni, amica di Anna, a propormi di invitare il cast di ‘Braccialetti rossi’. I pazienti del Sant’Orsola hanno scoperto che anche nelle difficoltà possono nascere cose belle, come l’amicizia tra di loro e il rapporto che si instaura con i medici, elementi che sostengono l’efficacia della terapia».

Sul sito di ‘Incontri esistenziali’ si legge che «‘Braccialetti rossi’ mette al centro un tema, quello della malattia, che solitamente si cerca di dimenticare e marginalizzare. Ma il modo in cui lo pone, attraverso storie di ragazzi normali che si mettono assieme per affrontarla, apre una prospettiva inaspettata e umanamente convincente. Abbiamo allora invitato a dialogare su questi temi il regista insieme ad alcuni attori».

Durante la serata, le domande che il gruppo di ragazzi ricoverati o ex ricoverati porrà al regista e agli attori della fiction – che due anni fa si è fermata alla terza serie –, saranno intervallate dalla visione di spezzoni di puntate delle serie. Conduce l’incontro Chiara Locatelli, neonatologa del Sant’Orsola, che ha condiviso le storie di alcuni tra i ragazzi bolognesi che hanno lanciato l’iniziativa. L’associazione Ageop sarà presente con i suoi volontari e la serata sarà anche un’occasione per raccogliere donazioni a sostegno dei progetti dedicati all’assistenza dei ragazzi malati e dei loro genitori.

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