Emilia Romagna, 6 castelli da scoprire

Le rocche e le strutture fortificate da visitare in regione

Il castello di Bardi - Foto di Carlo Ferrari

Il castello di Bardi - Foto di Carlo Ferrari

Bologna, 28 ottobre 2017 - Dalla lunga tradizione medievale, il territorio emiliano romagnolo ha ereditato un patrimonio di edifici fortificati, rocche e castelli diventato uno dei fiori all’occhiello della regione, grazie alla varietà di stili e di suggestioni differenti. Una ricchezza artistica recuperata nel tempo e che si è legata in maniera indivisibile ai paesaggi e alle popolazioni dell’Emilia Romagna, tutta da conoscere e visitare. Ecco i 6 castelli da scoprire in regione. Castel Sismondo - Rimini Nel cuore del centro storico del capoluogo della provincia romagnola sorge l’antico edificio voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta - da cui prende il nome - nel 1437, oggi restituito alla città come spazio espositivo e culturale. Il signore di Rimini e Fano fece costruire il suo palazzo-fortezza attingendo a tutte le conoscenze militari in possesso alla sua famiglia, immaginandola come una piccola cittadella fortificata. Incontro felice tra tradizione medievale e innovazione rinascimentale, la struttura attuale comprende esclusivamente il fulcro del castello, essendo andate perdute le mura fortificate e il fossato, attraversato da un rigagnolo che poteva essere riempito nei momenti di bisogno. Rocchetta Mattei (video) - Riola Ponte Grizzana Morandi (BO) Il più recente dei castelli presenti in questa lista è il frutto di una mente visionaria, quella del Conte Cesare Mattei, che alle porte di Bologna, a pochi chilometri da Porretta Terme, realizzò il sogno di costruire il suo rifugio scientifico in cui sviluppare l’elettro-omeopatia, branca medica da lui messa a punto. Eretto nel 1850 sulle rovine di un maniero risalente al XIII secolo, la rocca è caratterizzata da dedali di scale e sale che uniscono lo stile spagnolo a quello gotico-medievale, con forti riferimenti alle architetture presenti nelle città di Cordova e Granada. Visitabile tutto l’anno, l’edificio è stato riaperto nel 2015 dopo un attento recupero. Rocca Sforzesca - Imola (BO) Risalente all’età medievale, con l’inizio dei lavori di edificazione databile nel 1332, la struttura venne eretta partendo dai resti di una torre già presente sul terreno. Rimaneggiata nel corso dei secoli per adeguamenti militari, l’attuale disposizione architettonica con i quattro torrioni che segnano il perimetro si deve ai lavori portati avanti da Gian Galeazzo Sforza nel ‘400, che gettarono le basi per la sua trasformazione in edificio detentivo sotto il dominio dello stato pontificio nel 1524. Adibito a carcere fino al 1958, il castello è stato restaurato e riaperto al pubblico nel corso degli anni Settanta come sede dell’Accademia Pianistica Internazionale «Incontri col Maestro» e come museo. Rocca dei Bentivoglio - Valsamoggia (BO) L’attuale sede del Museo civico archeologico e della Mediateca comunale della località situata nella Città Metropolitana di Bologna ha una storia lunga e travagliata, con le prime attestazioni documentate risalenti al 1019, pur essendo probabilmente più antica. Passata più volte e in maniera alternata sotto la giurisdizione dei modenesi e dei bolognesi, la fortificazione venne ricostruita da Azzo VIII d’Este tra il 1296 e il 1311 per poi essere definitivamente rimaneggiata in pieno stile rinascimentale da Giovanni II Bentivoglio, che la rese la sua dimora di campagna. Il gusto ricco e colorato del signore che diede il nome al castello si può rintracciare nelle diverse sale presenti, da quella del Camino a quella dei Ghepardi. Castello di Formigine - Formigine (MO) Eretto circa ottocento anni fa, la rocca sita nel piccolo comune modenese si presenta come uno tra gli esemplari di architettura fortificata meglio conservata della zona. Definito nella sua attuale struttura dalla gestione dei Pio, famiglia che prese in mano il castello dal 1405 al 1599, il complesso è caratterizzato dal palazzo dei marchesi e dal parco interno, entrambi inseriti in una cinta muraria delimitata da quattro torrioni agli angoli, in pieno stile rinascimentale. Restaurato a più riprese tra il XIX e il XX secolo, non mancano quindi riconoscibili inserti moderni che a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, durante i quali morirono gli abitanti della zona che avevano trovato rifugio tra le spesse mura, hanno rischiato di andare perduti. Castello di Bardi - Bardi (PR) Immersa nel suggestivo scenario della Valle del Ceno, la fortezza sormonta uno sperone di roccia. La costruzione, di cui si ha memoria fin dalla fine del IX secolo secondo i primi documenti ufficiali, ebbe diversi proprietari che la ampliarono, fino alla famiglia Landi che, nel corso di quattro secoli, la rese la propria dimora principesca. Al seguito di ulteriori dominazioni, da quella francese a quella borbonica, giungendo infine all’unità d’Italia, l’edificio venne trasformato in un carcere militare. Con la fine degli anni Ottanta del Novecento, abbandonata la destinazione amministrativa, la rocca è diventato uno spazio espositivo aperto al pubblico.

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