Bologna, dal 2 al 4 febbraio 2018 torna Art City

Accanto ad ArteFiera, un progetto speciale e dieci eventi in luoghi da riscoprire della città

L’artista russo Vadim Zakharov con la performance ‘Tunguska Event, History Marches on a Table’ ideata per il centenario della Rivoluzione russa.

L’artista russo Vadim Zakharov con la performance ‘Tunguska Event, History Marches on a Table’ ideata per il centenario della Rivoluzione russa.

Bologna, 23 dicembre 2017 - Dal 2 al 4 febbraio accanto ad ArteFiera torna Art City Bologna. Per la sua sesta edizione ridefinisce il proprio format curatoriale con la nuova direzione artistica affidata a Lorenzo Balbi, proponendo un programma articolato in un progetto speciale e dieci eventi che esplorano il contemporaneo con un occhio alle contaminazioni tra linguaggi.

Tutti gli eventi sono accomunati da alcuni elementi chiave: progetti monografici di un solo artista (italiano o internazionale) proposti da un curatore e ideati specificatamente per un determinato luogo, normalmente non accessibile al pubblico. Un programma, dunque, pensato dalla città per la città.

Per la prima volta Art City produce un progetto speciale che vede protagonista l’artista russo Vadim Zakharov con la performance esilarante e sovversiva Tunguska Event, History Marches on a Table ideata in occasione del centenario della Rivoluzione russa. Presentato recentemente alla Whitechapel Gallery di Londra, lo spettacolo è visibile in prima assoluta per l’Italia con tre repliche, da venerdì 2 a domenica 4 febbraio, negli spazi dell’ex GAM. Invitati a sedersi intorno a un insolito palcoscenico (un tavolo rettangolare lungo diversi metri, sopra il quale agisce un cast di attori e ballerini), gli spettatori assistono alla rievocazione di alcuni eventi capitali avvenuti nella prima metà del Novecento, in un viaggio umoristico attraverso il tempo e la storia.

Nell’ottica di avvicinare sempre di più il polo fieristico al contesto cittadino, viene coinvolto un altro spazio iconico che si affaccia su Piazza Costituzione, nelle immediate vicinanze di Arte Fiera: il Padiglione de l’Esprit Nouveau. Qui l’artista serba Katarina Zdjelar presenta un progetto espositivo che parte dal video Into the interior girato al Royal Museum of Central Africa in Belgio, forse l’ultimo museo esplicitamente coloniale nel mondo.

Spostandosi nel centro storico, Yuri Ancarani stabilisce un rapporto emozionale con lo spazio contemplativo della Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, arricchita dal wall drawing permanente di David Tremlett, presentando la video-installazione La malattia del ferro. Roberto Pugliese si confronta con il seicentesco Teatro Anatomico dell’Archiginnasio con Transanatomy incentrato sui processi di ibridazione tra uomo e macchina.

Il Museo della Musica accoglie un intervento di Jacopo Mazzonelli: centrale nell’esposizione è il lavoro ABCDEF costituito da sette pianoforti verticali dei primi del Novecento modificati in modo da ridurre la loro capacità sonora solo a una delle sette note della scala musicale.

Nel Salone di Palazzo De’ Toschi Banca di Bologna la prima personale in Italia dell’artista di origine canadese Erin Shirref.

Anche in questa edizione la zona su cui insiste via Zamboni si connota per una particolare densità di iniziative.Tra queste The Grandfather Platform è un progetto site specific concepito da Luca Pozzi per la Sala dei Carracci di Palazzo Magnani, promosso in collaborazione con Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit nell’ambito del progetto artistico della Quadreria di Palazzo Magnani. La piattaforma ideata dall’artista permette, da una parte, di ammirare a distanza ravvicinata gli alti affreschi carracceschi, dall’altra di iniziare un viaggio dimensionale quantistico tra tempi diversi non linearmente interconnessi.

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