'I cinque sensi', cibo e solidarietà con gli chef stellati

Torna ‘I cinque sensi’, a sostengo di De@Esi: il 13 e 14 Maggio a Palazzo Re Enzo ci saranno degustazioni, workshop e una cena di gala

Lo chef stellato Agostino Iacobucci dell’hotel ‘I Portici’, tra i promotori dell’iniziativa

Lo chef stellato Agostino Iacobucci dell’hotel ‘I Portici’, tra i promotori dell’iniziativa

Bologna, 15 aprile 2017 - Chef stellati riuniti non solo ai fornelli, ma anche per sostenere dell’associazione De@Esi. Il 13 e 14 Maggio a Palazzo Re Enzo ci saranno degustazioni, workshop e una cena di gala (100 posti disponibili al costo di 250 euro) per una raccolta fondi destinata alla realizzazione di un laboratorio di formazione per l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili. ‘I Cinque sensi’: ecco il titolo dell’iniziativa nata quando Salvatore Cucinotta, dell’associazione De@Esi – che riunisce in tutta Italia diverse famiglie con figli affetti da ritardi psico-cognitivi – e padre di Federico, affetto da sindrome di down, incontra lo chef stellato Agostino Iacobucci dell’hotel ‘I Portici’, ideatore del progetto.

«Questo percorso – spiega Cucinotta – dimostra che i ragazzi disabili sono un risorsa: possono migliorare l’ambiente lavorativo, perché ci fanno vedere il mondo con un’ottica diversa. Tante volte torno a casa arrabbiato e Federico mi viene incontro con il sorriso. Lui è contento, perché vive. E io mi rendo conto che è quella la felicità».

Si tratta infatti di un progetto basato sulle emozioni. Alice Imola, rappresentante del Comitato scientifico, spiega: «Le ricerche hanno dimostrato che dietro a un apprendimento ci deve essere un’emozione. I ragazzi nella nostra struttura accrescono competenze, sapendo che queste li porteranno ad avere un ruolo nella società». In via Massarenti, c’è la sede dell’associazione: un appartamento in cui i ragazzi vengono ospitati.

Quest'anno nelle due giornate saranno presenti chef fra i primi 50 al mondo. Ci saranno, tra gli altri, gli chef stellati Nino Di Costanzo, Mauro Colagreco, Riccardo Monco, il pasticcere campione del mondo Gino Fabbri e il maestro pizzaiolo Gino Sorbillo «E’ una grande soddisfazione –commenta Iacobucci–. Hanno capito che la nostra manifestazione ha qualcosa di più degli altri eventi benefici: parte dal cuore. Mi piacerebbe che un giorno diventasse un punto di riferimento internazionale non solo culinario, ma soprattutto culturale».

L’anno scorso sono stati raccolti 27mila euro e ora l’obiettivo è quello di espandarsi. «Vogliamo creare una struttura di formazione, partendo dalla ristorazione, in cui questi ragazzi possano accrescere competenze per vivere in futuro in maniera indipendente», aggiunge Marinella Alberici, consigliere dell’associazione. «E’ un onore ospitare questo progetto – chiosa Matteo Lepore, assessore all’Economia commenta –. Credo che lavorare attorno alle emozioni sia importante».

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