Mortadella, la derivazione del nome viene da lontano

La prima testimonianza di un prodotto simile è in una stele di epoca romana imperiale contervata al museo Archeologico di Bologna

La mortadella in molte parti del mondo si chiama 'bologna'

La mortadella in molte parti del mondo si chiama 'bologna'

Bologna, 22 ottobre 2018 - Le origini della Mortadella Bologna Igp sono da ricercare nei territori dell’antica Felsina etrusca e della Bonomia dei Galli Boi, ricchi di querceti che fornivano ghiande saporose ai numerosi maiali locali, selvatici e addomesticati – racconta il Consorzio di tutela -. "Esistono diverse ipotesi sull’origine del nome mortadella. La prima si traccia si trova al Museo Archeologico di Bologna dove è conservata la prima testimonianza di quello che si ritiene essere stato un produttore di mortadelle: una stele di epoca romana imperiale nella quale sono raffigurati da una parte sette maialetti condotti al pascolo e dall’altra un mortaio con pestello”. Poiché “il mortaio era utilizzato dai romani per pestare e impastare le carni suine con sale e spezie, se ne potrebbe dedurre che il nome della mortadella nasca da 'mortarium' o meglio da 'murtatum' che significa appunto carne finemente tritata nel mortaio”.

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La seconda ipotesi “fa derivare mortadella dalla parola myrtatum, il termine latino che designava il mirto – aroma utilizzato in luogo del più prezioso pepe e che costituiva uno degli ingredienti di un insaccato chiamato, per questo, farcimen myrtatum. Il farcimen myrtatum era un salume già noto e largamente apprezzato, dal momento che ne parlano sia Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), sia Varrone (116 – 27 a.C.)”.

La prima vera ricetta della mortadella “la fornisce, nei primi anni del XVII secolo, l’agronomo Vincenzo Tanara con indicazioni degli ingredienti precise e un quantitativo di grasso molto maggiore di quello di oggi. Nel 1661, il cardinale Farnese emise un bando che codificava la produzione della mortadella fornendo uno dei primi esempi di disciplinare simile a quelli attuali delle denominazioni a marchio Dop o Igp. La fabbricazione e l’applicazione dei previsti sigilli di garanzia erano di competenza della Corporazione dei Salaroli, una della più antiche di Bologna, che aveva proprio per stemma un mortaio con relativo pestello”.

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