Befana 2023, Brachetti show a Bologna: "Pierino, il lupo e tanta magia"

L’artista al teatro Celebrazioni con la Ensable Symphony Orchestra: "Un concerto che spazia da Wagner a de Andrè"

Brachetti show alla Befana   "Pierino, il lupo e tanta magia"

Brachetti show alla Befana "Pierino, il lupo e tanta magia"

Bologna, 5 gennaio 2023 – Il direttore francese s’addormenta, quello tedesco s’imbufalisce al trillo di un cellulare, quello americano decide di eseguire la partitura di ‘movimento intestinale n.5’ per wc e orchestra. La caratterizzazione di tre maestri sul podio è uno dei tanti momenti esilaranti del divertissement (o meglio del concerto) che Arturo Brachetti regala al pubblico del Celebrazioni nel pomeriggio (ore 17) di domani, giorno dell’Epifania.

Lo spettacolo s’intitola ‘Pierino, il lupo e l’altro’ laddove l’altro è appunto un racconto divertente della musica classica, dei suoi riti e dei suoi protagonisti. Accanto allo straordinario trasformista (qui in veste di showteller) ci sarà sul palco un organico di 40 elementi, la Ensenble Symphony Orchestra diretta da Giacomo Loprieno, ad accompagnare prima l’esecuzione della celeberrima fiaba musicata da Prokofiev (che ha avuto nella sua storia narratori celebri come Dario Fo e Roberto Benigni) e poi lo spassoso viaggio dietro le quinte delle armonie classiche. Viaggio pronto a spaziare da Wagner a Fauré fino a Nino Rota.

"Definiamo lo spettacolo concerto per chiarire che non si tratta di un mio one man show – spiega Brachetti – ma non mancheranno, accanto a un impianto luci da live pop, magie e sorprese".

Dunque, apparizioni, disegni sulla sabbia, giochi d’ombre… Brachetti, come mai questa operazione?

"Lo show è nato nel 2015 a Torino con l’orchestra sinfonica della Rai e ha avuto subito uno straordinario successo. È un concerto perfettamente adatto a chi non ha dimestichezza con la classica e capace di spaziare su più fronti: nei bis arriviamo addirittura a De André. Diciamo che è un omaggio al linguaggio del varietà".

Come si trova nell’abito dello showteller, ovvero del raccontatore di spettacolo?

"Tutto è cominciato a tavola durante le cene con gli amici: lì parlo abitualmente di Wanda Osiris, Totò e Macario ma anche di Méliès, l’inventore della magia cinematografica di cui sono grande esperto. È un ventaglio di narrazioni che nasce dalla mia esperienza. Mi hanno suggerito di fare un podcast e sono nate così 14 puntate su altrettanti personaggi della Bella Epoque francese, da Josephine Baker a Marice Chevalier. E adesso i racconti continuano".

In questo periodo storico c’è ancora più bisogno di magia?

"Immaginare qualcosa che non sia realtà appartiene al dna di ciascuno di noi. L’illusione tampona una ferita che non si può rimarginare un piccolo bisogno che ti fa star meglio opposto a una grande verità che ti può far star male. Mettere filtri alle proprie foto per apparire più giovani non è forse illusorio?".

Cosa l’aspetta dopo Pierino?

"Ha appena debuttato ‘Fred!’, dedicato a Buscaglione di cui ho curato la regia con Roy Paci e Matthias Martelli che sarà il 13 e 14 al Celebrazioni. È un allestimento con continui cambi di scena, uno ogni 30 secondi. Io a teatro mi annoio e voglio dare al pubblico i tempi alla Netflix o alla Tik Tok. Dal 10 gennaio riprendo il mio ‘Solo’ in una sessantina di città".

Quanto è stata utile per lei agli inizi lavorare lontano dall’Italia?

"Moltissimo. In Italia allora non c’era musical, solo qualche bagliore di varietà. All’estero sono riuscito a esprimere le mie potenzialità. Il nostro Paese è malato di nepotismo e clientelismo".

Ma è vero che doveva fare il prete?

"A 11 anni mio padre mi mise in seminario e fu la mia fortuna. Un sacerdote che faceva giochi di prestigio mi fece capire quanto importante fosse avere una vocazione e che la mia vera vocazione era quella di far sorridere e sognare gli altri".

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