BENEDETTA CUCCI
Cosa Fare

Un dolce per le grandi occasioni: il marchio De.Co alla Vera Torta

La cuoca e scrittrice Monica Campagnoli racconta la ricetta nella puntata odierna del nostro podcast

L’autrice e foodblogger Monica Campagnoli: nel nostro episodio del podcast 'il Resto di Bologna' spiega l’importanza che questo dolce ha avuto nella sua infanzia e la ricetta completa

L’autrice e foodblogger Monica Campagnoli: nel nostro episodio del podcast 'il Resto di Bologna' spiega l’importanza che questo dolce ha avuto nella sua infanzia e la ricetta completa

Bologna, 19 marzo 2025 – Cinque prodotti gastronomici e tre saperi tradizionali sono stati riconosciuti da pochi giorni a marchio De.Co (Denominazione Comunale d’Origine) dalla giunta di Bologna, che prosegue il lavoro di valorizzazione dell’identità culturale locale. Tra le novità c’è la Vera Torta di Imola o Torta degli Sposi, dolce tradizionale simbolo delle grandi occasioni che diventa oggi protagonista del podcast ‘il Resto di Bologna’, ascoltabile sul nostro sito e su Spotify, gratuitamente.

A raccontarcela è Monica Campagnoli, cuoca e scrittrice gastronomica imolese che vive a Bologna. Nel suo mondo online Tortellini &Co. scrive storie di ricette, di cucina e di vita e si trova anche questa torta della sua infanzia. Infatti, il suo racconto nasce da un ricordo: “Da piccola non amavo i dolci liquorosi tranne la Vera Torta – sono le parole di Monica. – Mi piaceva così tanto che la chiesi come dolce del mio pranzo della Prima Comunione. Oltre che dei matrimoni, la Vera Torta è stata il dolce di battesimi, comunioni, e riunioni familiari”.

Ed è proprio la Vera Torta che la nostra scrittrice food ha portato a ‘L’Italia a morsi’, il programma di Chiara Maci, dove le chiesero di partecipare come custode della tradizione dei sapori romagnoli in terra emiliana.

Ma come si prepara?

“Gli ingredienti sono ricotta vaccina o di pecora, zucchero di canna – ha spiegato Monica Campagnoli, che sottolinea come nel libro delle spese delle suore domenicane fosse indicato quello di canna che, a quei tempi, era più comune di quello raffinato – mandorle pelate, amaretti, cedro candito, uova”.

E prosegue: “Senza farina, burro, olio e nemmeno lievito e se si usano amaretti senza glutine e ricotta senza lattosio, il dolce è perfetto anche per intolleranti a glutine e lattosio. Per la bagnatura servono liquore di mandorle amare e alchermes, a casa mia si aggiungeva anche il profumo del nocino”. Poi si finisce con una guarnizione di fiori di zucchero, oppure di ghiaccia reale o, semplicemente, di zucchero a velo.

Il podcast