‘Mea Culpa’ di Guzzo a Palazzo Belloni a Bologna

Durante la notte bianca di sabato 4 febbraio la speciale performance nella cornice che già ospita la mostra Animals di McCurry

Un’immagine dell’installazione di Filomena Guzzo. Sotto, una foto di McCurry

Un’immagine dell’installazione di Filomena Guzzo. Sotto, una foto di McCurry

Bologna, 1 febbraio 2023 – Nella lunga notte bianca dell’arte– sabato 4 febbraio in occasione di Art City e Arte Fiera – anche Palazzo Belloni schiude le sue porte per un evento speciale. Si tratta di Mea Culpa , una performance dal vivo di Filomena Guzzo negli spazi di via de’ Gombruti 13/A. Fra queste sale è ancora in corso fino al 12 febbraio la mostra Animals di Steve McCurry , in cui gli animali sono protagonisti in sessanta scatti iconici che raccontano le mille storie di una vita quotidiana dove uomo e animale sono legati indissolubilmente.

All’interno della cornice del Next Exhibition Museum, dunque, sabato sera – dalle 19 alle 23 con ultimo ingresso della mostra alle 22 – i visitatori, all’interno dello stesso biglietto d’ingresso, potranno assistere anche alla performance dell’artista.

“Per mia colpa – racconta Guzzo – è l’espressione del Confiteor mediante la quale il fedele riconosce la propria consapevolezza. L’uomo davanti alle conseguenze dei propri errori nei confronti del pianeta Terra chiede venia e recita il mea culpa . Avrebbe dovuto, avrebbe potuto… ammette e chiede scusa, ma ormai è imprigionato dalla stessa natura diventata di plastica. Non occorre amare meno l’uomo, ma la natura, molto di più".

Dopo avere viaggiato fra i sessanta scatti iconici del grande fotografo McCurry, il pubblico troverà dunque la performance nell’ultima sala del percorso espositivo. E non solo, in realtà, nella Art City With Night , perché, eccezionalmente, anche per tutta la giornata di domenica 5 febbraio, si potrà assistere all’installazione dell’artista.

Nello scenario di una natura ormai di plastica, nasce un mondo nuovo: dalle montagne di sacchetti abbandonati, attraverso i raggi del sole, sbocciano fiori e nascono libellule. Con un profondo simbolismo di rinascita e adattabilità, sulle ali della libellula si libra la presa di coscienza sul dove siamo arrivati per cambiare la direzione nella quale ci stiamo muovendo. Nella lettura dell’artista, anche la plastica poteva essere poesia, invece ne abbiamo abusato: la colpa è solo nostra. L’installazione è accompagnata dai suoni sperimentali di Remo Santilli in arte Ernest Lo , a ricreare l’effetto sonoro di un fiore che sboccia sotto il calore del sole. Info: www.mostramccurry.com

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