Musei aperti Bologna, ecco quali visitare il 1 maggio 2023

Dalla pop art alle stampe giapponesi: le alternative alla scampagnata in caso di pioggia

Una delle opere dei pittori di Pompei in mostra al museo archeologico

Una delle opere dei pittori di Pompei in mostra al museo archeologico

Bologna, 30 aprile 2023 - Prevista pioggia sulle due Torri per lunedì 1 maggio, giorno in cui si festeggiano i lavoratori. Le condizioni metereologiche potrebbero rendere impossibili le scampagnate dell'ultimo minuto e le gite sui colli. Ma la Dotta offre sempre un'alternativa. Ecco alcune mostre da visitare a Bologna, aperte anche il Primo Maggio.

Musei aperti il 1° maggio in Emilia Romagna 

The World of Banksy

Palazzo Pallavicini, in via San Felice 24, dedica la nuova esposizione a Banksy, l'artista dal volto sconosciuto. Opere evocative e politicamente scorrette, figlie della pop art, della cultura hip hop e del graffitismo anni Ottanta e Novanta. L'intento di 'The World of Banksy' è quello di salvaguardare la street art. Lunedì 1 maggio la mostra sarà aperta dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso alle 19), biglietto intero a 16,50 euro.

Warhol Haring Basquiat

Per la prima volta in Italia a Palazzo Belloni (via de' Gombruti 13 a), il padre della Pop Art e i suoi due figli spirituali in una mostra unica che racchiude le opere più iconiche di Warhol, Haring e Basquiat. Un sodalizio spirituale che nacque nel mondo della musica e dei clubs della New York underground anni ’80, quando l’arte “avveniva” di notte. Gli spazi sono aperti dalle 10 alle 18. Biglietto intero 15,50 euro.

Photography Grant on Industry and Work

Lunedì 1 maggio sarà l'ultimo giorno disponibile per visitare i lavori dei cinque finalisti del "Mast Photography Grant on Industry and Work": Farah Al Qasimi, Hicham Gardaf, Lebohang Kganye, Maria Mavropoulou e Salvatore Vitale. Il filo rosso delle loro opere è il mutamento che interessa l'essenza stessa del lavoro. Dal focus sulla comunità araba agli algoritmi che convertono testi in immagini, passando per il Sudafrica e il Marocco. Gli spazi sono aperti dalle 10 alle 20, ingresso gratuito.

I pittori di Pompei

La mostra nasce da una collaborazione tra il Museo Civico Archeologico di Bologna e quello Nazionale di Napoli, e prevede il prestito di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo. Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L'esposizione si trova in via dell'Archiginnasio 2 ed è aperta dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude un'ora prima). Ingresso a 19.60 euro, con prenotazione obbligatoria allo 02 91446110.

Viola! Pablo Echaurren e gli indiani metropolitani

Bologna, marzo 1977: Pablo Echaurren espone alla Galleria San Luca i suoi cosiddetti “quadratini”, piccole griglie dipinte che accolgono nelle proprie caselle diverse sfaccettature del mondo fenomenico o vignette d’invenzione. Bologna, marzo 1977: gli scontri di piazza tra studenti e forze armate toccano l’apice della violenza. In seguito a questa esperienza, Echaurren decide di interrompere la collaborazione con le gallerie per impegnarsi, mettere la sua creatività al servizio della controcultura, e contrastare il potere culturale delle classi dominanti. La griglia dei “quadratini” si allenta: si apre alla gabbia composita delle fanzine, al brulicare dell’immaginazione che ha il suo seme nel “rovescio” del mondo, al rumore della strada, nel segno del nonsense e dello spiazzamento di stampo dada. Una mostra personale curata da Sara De Chiara, ospitata dal Mambo, in via Don Giovanni Minzoni 14. Apertura dalle 10 alle 19, ingresso a 6 euro.

Yokai. Le antiche stampe dei mostri giapponesi

A Bologna, in via San Felice 24, è presente la mostra prodotta da Vertigo Syndrome e curata da Paolo Linetti, esperto di arte giapponese e curatore di collezioni private. La mostra presenta al pubblico il mondo dei mostri della tradizione nipponica, attraverso più di duecento opere del XVIII e XIX secolo, tra stampe antiche, libri rari, abiti, armi, un’armatura samurai. In esposizione anche una collezione di netsuke, 77 piccole sculture in avorio un tempo usate come fermaglio. La mostra si apre con una sala immersiva che fa rivivere al visitatore l’esperienza della più leggendaria prova di coraggio dei samurai: il rituale delle 100 candele. Gli spazi sono aperti dalle 10 alle 20, ultimo ingresso alle 19. Biglietti a 16,50 euro.

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