REDAZIONE BOLOGNA

Robot alza il volume: tre giorni di musica per unire mondi diversi

Il festival di misica elettronica spazia da Dumbo al Tpo fino a Palazzo Re Enzo, San Leonardo e Filippini.

Robot alza il volume: tre giorni di musica per unire mondi diversi

Robot alza il volume: tre giorni di musica per unire mondi diversi

Bologna, 11 ottobre 2023 – La pista da ballo come luogo dove confluiscono, convivendo felicemente, culture molto diverse tra loro. È questo il ’sogno’ nel quale credono da molti anni, gli organizzatori di Robot, il Festival di musica elettronica che va in scena da domani a sabato negli spazi del Dumbo e del Tpo sino al cuore della città, con Palazzo Re Enzo, l’Oratorio di San Filippo Neri e il Teatro San Leonardo. Tre giorni di suoni che cercano un complesso, a volte evanescente equilibrio, tra il piacere della danza e la relazione tra l’utilizzo delle tecnologie e le differenti forme espressive. Attraverso la musica contemporanea che, proprio grazie alla diffusione delle macchine digitali ha azzerato le geografie.

Portando sulla mappa, come Robot fa, personalità che arrivano da ogni angolo del pianeta. Ci sono i nomi celebri, naturalmente, come Jeff Mills (foto), a Bologna in veste di Dj, che descrive con precisione metronomica gli scenari di una città post industriale, come Detroit, dove è nata la techno, o come i finlandesi Amnesia Scanner, un duo che mette in scena performance basate sull’intreccio tra fonti audio e video per immergere l’ascoltatore in un universo dove oggi e domani si fondono. Ci sono artiste che provengono da luoghi apparentemente distanti dalla realtà della moderna dance music, come Najaarak Vestbirk, groenlandese, nome d’arte Courtesy, che crea tappeti sonori che, con le loro evoluzioni minime, inducono uno stato di trance. A Robot si esibirà insieme all’inglese Lee Gamble.

Un festival ricchissimo di figure femminili, quello bolognese. Oltre a Courtesy sono in programma la giovane dj di Ramallah Samà Abdulhadi, la francese di origini ivoriane Crystallmess, l’americana Ana Roxanne, che costruisce partiture che, lentamente, si diluiscono nell’ambente che le circonda E poi le tante italiane che sono entrate da tempo nella mappa della cosiddetta ‘club culture’, secondo cui i luoghi del ballo danno vita a linguaggi espressivi originali, capaci di dialogare tra loro. Come Elena Colombi, che al festival presenterà le giovani ricercatrici che fanno parte della sua etichetta dal nome manifesto, ‘Osàre!’, o Eva Geist, vero nome Andreina Noce, che in Germania è diventata una delle figure di riferimento delle nuova musica elettronica, fino a Funkinsei. In cartellone anche Valentina Magaletti, batterista e produttrice che vive a Londra e che spazia dalla partecipazione a gruppi di gamelan, la musica tradizionale giavanese, alle collaborazioni con esponenti del free jazz. Come dice il direttore artistico del Festival, Marco Ligurgo, "in questa ibridazione si evidenzia il ruolo che ha il mondo della notte nell’unire mondi diversi grazie al ballo, e di ‘farli trasformare in altro’, in una comunità nuova, più libera, inclusiva, dove molte barriere possono essere abbattute anticipando i tempi della società reale".

Il programma completo su www.robotfestival.it

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