Chagall a Bologna, mostra a Palazzo Albergati tra sogno e magia

Tra le 160 opere anche una stanza con soggetti in 3D fluttanti. Dipinti, disegni, acquerelli e incisioni, provenienti da 4 collezioni private

La mostra di Marc Chagall presso Palazzo Albergati

La mostra di Marc Chagall presso Palazzo Albergati

Bologna, 20 settembre 2019 - La prima immagine che viene in mente, quando si pensa a Marc Chagall, è quella di due persone che volano (FOTO). E quella leggerezza nel cielo non si dimentica. Del resto è proprio questa una delle cifre più potenti del pittore russo, d’origine ebraica chassidica, che ricorre nella sua arte e che si ricorda forse prima col cuore che con la mente.

Migration

Perchè è proprio l’amore, come sottolinea uno dei capitoli della mostra «Chagall. Sogno e magia» che si apre oggi a Palazzo Albergati (fino al 1° marzo, ingresso 15 euro), a sfidare la forza di gravità, donandoci una tale sensazione di leggerezza da farci «staccare da terra» e «sorvolare campi fioriti, case, tetti, giardini e chiese»: questo scriveva Bella, la prima moglie e musa di Chagall e questo dipinse l’artista, nei suoi capolavori come «La passeggiata», che si trova al Museo di Stato Russo di San Pietroburgo e «Sopra la città» conservato alla Galleria Tretyakov di Mosca. Uno stato di elevazione che ispirò anche le parole di Franco Migliacci per «Nel blu dipinto di blu» cantata da Modugno e divenuta famosa come «Volare».

Nella mostra bolognese prodotta dal Gruppo Arthemisia (che ha ideato anche una stanza con soggetti e oggetti in 3D fluttanti) ci si immerge nella poetica del pittore guidato dall’amore, dalla spiritualità e dalla natura, grazie a 160 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni, provenienti da quattro collezioni europee private e quindi di difficile accesso per il grande pubblico. Curata da Dolores Duràòn Ucar, racconta il mondo intriso di stupore e meraviglia dell’artista, che infonde i suoi quadri «di ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione ed esodo, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense, che danno vita a paesaggi popolati di personaggi reali o immaginari, che si affollano nella sua fantasia».

Sono cinque le sezioni che compongono la struttura narrativa e ci avvicinano a Chagall – l’infanzia in Russia, il senso del sacro e la religiosità, il rapporto coi letterati e i poeti, l’interesse per natura e animali nelle acqueforti delle «Favole», il mondo del circo che adora per atmosfera bohémienne e libertà e l’amore.

La partenza prende a prestito una definizione di Henry Miller: «il poeta con le ali di un pittore». Siamo nel 1941 e lui, come molti letterati e pittori, deve fuggire negli Stati Uniti per la minaccia dell’invasione nazista, ma durante questo esilio perde Bella, passa un momento di profonda apatia e nel 1948 fa ritorno in Francia e, sedotto dai paesaggi di Vence, trova una nuova luce e un nuovo paradiso. E’ qui che morirà, quasi centenario, nel 1985.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro