FEDERICA ORLANDI
Cronaca

2 agosto, l’ergastolo a Bellini: "Era in stazione quel giorno. E portò la bomba dalla Toscana"

Le motivazioni della condanna in Appello per l’ex esponente di Avanguardia Nazionale "Il suo alibi falso e preordinato è caduto con la scoperta del video del turista tedesco".

Le motivazioni della condanna in Appello per l’ex esponente di Avanguardia Nazionale "Il suo alibi falso e preordinato è caduto con la scoperta del video del turista tedesco".

Le motivazioni della condanna in Appello per l’ex esponente di Avanguardia Nazionale "Il suo alibi falso e preordinato è caduto con la scoperta del video del turista tedesco".

Paolo Bellini ha portato la bomba in stazione, il 2 agosto 1980, o ha quantomeno fornito "supporto materiale all’azione nella piena consapevolezza" che nella sala di aspetto sarebbe stato collocato l’ordigno che uccise 85 persone e fece oltre 200 feriti. Ordigno che potrebbe anche essere stato ’assemblato’ lì per lì, con una parte di origine "civile" portata da Bellini dalla Toscana e un’altra "militare" portata dal Veneto dai Nar Mambro, Fioravanti e Ciavardini (ipotesi rigettata come "fantasia" dall’avvocato Alessandro Pellegrini di Gilberto Cavallini, pure ex Nar condannato all’ergastolo per la strage in primo grado e appello).

Così la Corte d’assise d’appello motiva la conferma dell’ergastolo per Paolo Bellini, per concorso nella strage in stazione nel processo "ai mandanti". Confermate pure le condanne a Piergiorgio Segatel, ex capitano dei carabinieri, sei anni per depistaggio, e Domenico Catracchia, l’amministratore condominiale di via Gradoli a Roma, quattro per false informazioni al pm. "La piena colpevolezza di Bellini degli orrendi delitti a lui contestati emerge con assoluta certezza: già risultata granitica nel processo di primo grado, è supportata dalle risultanze dell’appello", scrivono i giudici.

A incastrare Bellini, 40 anni dopo, "una circostanza fortuita e imprevedibile": il video del turista straniero Harald Polzer, "girato per ricordo famigliare e divenuto noto agli inquirenti solo perché, diverso tempo dopo la strage, il turista ne capì la possibile importanza". Da lì, il crollo dell’alibi, "falso e preordinato", dell’appuntamento a Rimini di prima mattina con la famiglia per andare in vacanza, e il riconoscimento "senza ombra di dubbio" dell’uomo del video Polzer da parte della ex moglie di Bellini, Maurizia Bonini. Gli avvocati dell’imputato, Antonio Capitella e Manfredo Fiormonti, valutano il ricorso per Cassazione.

Il ruolo del killer reggiano, nella strage, sarebbe stato appunto quello di "portare dalla Toscana l’esplosivo per confezionare la bomba": così dice l’intercettazione del 1996 di Carlo Maria Maggi, leader di Ordine nuovo veneto, che alla famiglia svelò come l’ordigno fosse stato portato in stazione da "un aviere" figlio di un uomo vicino "ai nostri ambienti", come era appunto Aldo Bellini; e Paolo pilotava aerei. L’esecuzione materiale della strage è imputabile a un "commando terroristico composto da più cellule e soggetti di varie organizzazioni eversive di destra, col comune obiettivo di destabilizzare l’ordine democratico, e da soggetti legati ad apparati istituzionali deviati"; una "alleanza operativa" i cui membri potrebbero in parte anche "aver agito perseguendo solo propri specifici e ulteriori obiettivi", per esempio " ’coperture’ e ’protezione’ da apparati deviati dello Stato", come Bellini, che era latitante e sotto le mentite spoglie del brasiliano Roberto Da Silva, tutelato proprio dall’allora procuratore capo di Bologna Ugo Sisti, che lo incontrò due giorni dopo la strage dopo avere soggiornato, il 3 agosto, nell’albergo della famiglia Bellini.

Dietro a tutto, Licio Gelli e la sua P2 ,"che ha sia direttamente finanziato la strage sia organizzato operazioni di depistaggio della stessa", ribadiscono i giudici. Tesi sostenuta dai familiari delle vittime e dalle altre parti civili, con gli avvocati Andrea Speranzoni, Lisa Baravelli, Alessia Merluzzi e Alessandro Forti, che sottolineano anche come "la sentenza confuti con precisione la tesi della difesa per cui il filmato girato da Polzer sarebbe stato ripreso fra le 12 e le 13. Ipotesi infondata e smentita: il vagone dal quale il turista fece le riprese è stato spostato dal primo binario mezz’ora dopo lo scoppio. La strage fu politica, finalizzata a destabilizzare il Paese, per ridistribuire nella scacchiera del potere nuovi ruoli".

Per quanto riguarda gli altri imputati, per i giudici la "condotta reticente e mendace" di Catracchia "ha impedito di chiarire se e quali soggetti hanno avuto rapporti con i terroristi e con mandanti, organizzatori, finanziatori e depistatori, che così sono rimasti impuniti". Duro il giudizio contro Segatel: "Ha impedito di chiarire aspetti importantissimi della strage: poteva condurre a tutti i partecipi materiali della stessa e a coloro che l’avevano organizzata. La pena inflitta appare inadeguata, ma per difetto". Una "ruvidezza estrema" che per gli avvocati del militare, Gabriele Bordoni e Anna Colubriale, è "malposta: avrebbe potuto mentire e dire che non ricordava nulla, invece ha cercato di ricostruire i dettagli", dicono.

Intanto, Bellini dall’estate è stato trasferito da Spoleto al carcere di Cagliari, "senza motivo e senza che gli vengano riconosciuti i trattamenti che gli spettano in quanto ex collaboratore di giustizia: un trasferimento punitivo", denuncia il suo avvocato Capitella.