{{IMG_SX}}BOLOGNA, 15 SETTEMBRE 2009 -Nuovo 'trasloco' per il Komos, il coro omosessuale di Bologna che dallo scorso metà luglio aveva ottenuto una sala prove all'interno della chiesa di San Bartolomeo della Beverara. L'altra sera il parroco ha consegnato al direttore Paolo Montanari (nella foto) una lettera, inviata dalla Curia, con l'invito a liberare i locali.

Ma ‘’con dispiacere’’, ha aggiunto don Nildo Pirani nella lettera che gli ha consegnato. La stessa in cui, spiegando il perche’ dell’addio, ha citato un messaggio ricevuto dall’arcivescovo Carlo Caffarra il 7 agosto che, ha riferito Montanari, gli ha ricordato l’esistenza di un documento della Congregazione per la dottrina della fede sugli omosessuali datato 1986.


Dopo l’esordio a novembre nella sede dell’Arcigay bolognese, il coro aveva cambiato ‘casa’ per problemi di acustica e dissapori con l’associazione. Allora Montanari aveva bussato alla Beverara per chiedere una sala, una volta a settimana. Don Nildo, classe 1937, aveva accettato dandogli anche la chiave del salone. Fino a ieri sera. Prima delle prove, il sacerdote ha parlato con Montanari e gli ha comunicato la novita’. Poi gli ha allungato una lettera. ‘’Comunico con dispiacere l’impossibilita’ di continuare ad accogliere il vostro coro nei locali della parrocchia’’, e’ l’incipit.

E subito dopo: ‘’Questo per una precisa disposizione di una lettera della Congregazione per la dottrina della fede in data 1 ottobre 1986, che io non conoscevo, e che mi e’ stata ribadita perentoriamente dal cardinale arcivescovo in persona, con lettera a me inviata in data 7 agosto 2009’’. Infine le scuse e l’annuncio del proprio silenzio (‘’non ho niente da commentare’’). Il documento citato da Caffarra e’ una lettera che la Congregazione ha rivolto a tutti i vescovi ‘’sulla cura pastorale delle persone omosessuali’’ come si legge nel titolo del documento.


Amareggiato e deluso il direttore del coro (formato da 25 uomini, il primo in Italia solo al maschile e specializzato in musica classica) perche’ ‘’con una certa ingenuita’ ho creduto che questa sistemazione potesse durare’’. E a questo punto, lancia un appello perche’ Komos non muoia. In particolare, si rivolge ‘’al Comune e a tutte le associazioni bolognesi (nonche’ singoli cittadini)’’ per chiedere ‘’se esiste uno spazio adatto alla musica adatto a ospitarci’’