Bologna, 30 ottobre 2009 - E’ morto oggi Karim: il bimbo tunisino  in coma dopo essere caduto, il 19 luglio 2008, da un’altalena del parco pubblico John Lennon, in via del Lavoro a Bologna. Il piccolo era ricoverato da molti mesi all’ospedale di riabilitazione San Giorgio di Ferrara, dove fu trasferito dopo l’iniziale ricovero al Bellaria di Bologna.

La morte del bambino, che all’epoca della caduta aveva sette anni, cambia il capo di imputazione del fascicolo aperto dalla Procura di Bologna per far luce sulle responsabilita’ di chi non vigilo’, come avrebbe dovuto, sullo stato dell’altalena.
Il piccolo cadde, infatti, perche’ il gioco era usurato e le corde si ruppero, ma una verifica piu’ attenta, ha poi chiarito la perizia della Procura, avrebbe probabilmente rilevato il problema. L’accusa, ora, da lesioni colpose gravissime, diventa omicidio colposo e dovranno risponderne tutti gli indagati, otto.
Tra loro c’e’ il dirigente del settore Verde del Comune di Bologna, Roberto Diolaiti.
Il pubblico ministero Morena Plazzi nei prossimi giorni disporra’ l’autopsia per far luce sulla morte del piccolo.


L’inchiesta, che si avviava alla chiusura, ora si ferma e il quadro dovra’ essere rivisto alla luce della morte del bambino e delle risposte che arriveranno dall’autopsia. Gli altri indagati sono: i quattro legali rappresentanti delle cooperative Manutencoop, Avola, Operosa e Agri 2000, tutte a vario titolo rientranti nel contratto con cui il Comune appaltava la gestione di verde e parchi pubblici; un tecnico del settore Verde di Palazzo D’Accursio, un perito agrario della coop Agri 2000 e il titolare della ditta Holzhof, di Trento, che ha costruito l’altalena. L’accusa, per tutti, e’ anche inadempimento di contratto in pubbliche forniture.