Bologna, 21 maggio 2010 - I carabinieri di San Lazzaro di Savena, al termine di complessa e prolungata indagine che ha avuto inizio nel dicembre 2009, hanno arrestato Massimiliano Motta, bolognese di 44 anni residente a Sasso Marconi, ritenuto responsabile del reato di usura ai danni di un commerciante di Bologna. Arrestato anche un complice, tal Bruno Verde, 56enne di Aversa.


Secondo gli inquirenti il Motta, con la complicità del pluripregiudicato Bruno Verde, residente a San Lazzaro, e di una romena di 30 anni, O.D., - anche lei fermata e poi rilasciata - approfittando della difficoltà economica del commerciante, gli erogava diversi prestiti applicando un tasso d’interesse variabile tra il 128% e il 295%. Le restituzioni del prestito avvenivano in modi diversi: in contante mediante assegni intestati a prestanome oppure mediante finte operazioni commerciali come la compravendita di orologi e preziosi.

 Le indagini, coordinate dal sostituto procuratre della Repubblica Giuseppe Di Giorgio, oltre a permettere l’arresto in flagranza del Motta ed il fermo di p.g. dei correi, hanno permesso di ricostruite tutte le operazioni di prestito e rimborso, identificare i prestanome ed acquisire gli assegni.

Il G.I.P. ha convalidato la tesi investigativa sottoponendo i due usurai agli arresti domiciliari, mentre ha scarcerato la donna non ravvisando il pericolo di fuga e l’esigenza cautelare, pur concordando con le risultanze investigative e con gli elementi d’accusa a carico. Al Motta, stante la sua ampia ed ingiustificata disponibilità economica, sono stati sequestrati 4 conti correnti bancari a lui riconducibili, in uno dei quali erano depositati 350.000 euro, mentre sono stati sottoposti a sequestro preventivo su decreto del G.I.P. una villa, sei appartamenti e relative pertinenze, per un valore di circa 5 milioni di euro.