Bologna, 31 maggio 2010 - PERCHE’ proprio quel ritaglio di giornale? Che nesso c’è, ammesso che un legame ci sia, fra la vicenda di Sandra Sandri e quella di Milena Sutter, la tredicenne figlia di un industriale rapita e uccisa a Genova nel ’71? Se lo stanno chiedendo in queste ore gli inquirenti che hanno riaperto l’inchiesta sulla scomparsa di Sandra, la bambina di 11 anni e mezzo svanita nel nulla in via Farini nell’aprile del ’75 mentre andava a scuola.
 

Che c’entra Milena Sutter con la Sandri? Forse nulla. Ma c’è un particolare, finora indedito, che lascia perplessi gli investigatori. Nel casolare in riva al Savena, perquisito dalla polizia nel ’75 alla ricerca di Sandra, furono trovate due cose: le luci accese (oltre a resti di cibo e bicchieri sporchi di vino) e, appunto, un ritaglio di giornale che riguardava Lorenzo Bozano, l’uomo condannato all’ergastolo per il rapimento e l’omicidio della piccola Milena. Quello del ‘biondino della spider rossa’ fu uno dei più eclatanti casi di cronaca nera degli anni ’70.
 

ORA IL casolare non esiste più, è stato demolito tanti anni fa. Le indagini sulla Sandri allora non portarono a niente, anche perché polizia e pm erano convinti si fosse allontanata da casa spontanemante. Per questo adesso l’inchiesta è stata riaperta e i pm Valter Giovannini e Giampiero Nascimbeni, con la squadra Mobile, ce la stanno mettendo tutta per dare una risposta alla famiglia Sandri. Nei giorni scorsi sono state sentite alcune donne, vittime nel ’75 delle attenzioni degli stessi pedolifi che gravitavano intorno a Sandra. Poi è stato sentito Giorgio Fragili, condannato nell’82 per abusi sulla Sandri, il quale però non ha fornito alcun contributo. Nonostante i pochi aiuti ricevuti, gli inquirenti sono comunque riusciti a circoscrivere tre zone, in aperta campagna (una delle quali è nel punto in cui sorgeva il casolare), dove nei prossimi giorni saranno eseguiti rilievi con il georadar per tentare di trovare il corpo sepolto di Sandra.
 

E IN QUESTO mistero sempre più fitto, vecchio di 35 anni, si è aggiunto l’ultimo enigmatico tassello. Perché i (probabili) rapitori di Sandra avevano ritagliato e conservato un articolo che parlava di Bozano, rampollo (ripudiato dal padre) della buona borghesia genovese? Nel ’75, quattro anni dopo la morte di Milena, Bozano era all’estero, fuggito dopo la sentenza di assoluzione di primo grado, mentre pendeva l’appello. Fu poi condannato, anche in Cassazione, e catturato. Oggi, a 64 anni, l’ex biondino, che si è sempre proclamato innocente, dopo altri guai giudiziari sta scontando l’ergastolo. Forse il suo destino è in qualche modo legato a quello di Sandra? Ennesima domanda finora senza risposta.