BOLOGNA, 12 AGOSTO 2010- PARE DI VEDERLI: «Continuo a pensare a Davide, al nostro abbraccio, l’ultimo abbraccio», ricorda ancora il papà Luigi. «Ora abbiamo avuto il suo povero corpo a disposizione e domani (oggi per chi legge, ndr) potremo farlo riposare per sempre», aggiunge con la voce stremata dalle ore passate all’obitorio per la straziante autopsia. Le mani dei medici sul corpo del suo figlio 16enne (morto dopo aver mangiato un gelato fra due biscotti in un pranzo di battesimo nel Foggiano) non hanno ancora stabilito la causa di morte: l’anatomo patologo Stefano D’Errico si è infatti riservato di comunicare all’autorità giudiziaria le cause del decesso solo dopo il risultato degli esami istologici, per ottenere i quali bisognerà attendere una sessantina di giorni.


Il ragazzo — originario di San Marco in Lamis (Foggia) e residente con la famiglia a Bologna in via Enzo Ferrari — era celiaco ed affetto anche da poliallergie. «E proprio i valori dell’allergene al grano erano aumentati notevolmente all’ultima visita che abbiamo fatto», racconta il padre del ragazzino. Non si dà pace, Luigi, e parla di «imperizia e stupidità» e della scelta di rendere pubblico un dolore così privato «perché la nostra volontà di vedere chiaro nella vicenda è un atto dovuto verso tutti quei ragazzini come Davide che, per anni, vivono sul filo del rasoio».
 

LA LAMA è quella affilata delle allergie e proprio lo choc anafilattico avrebbe scatenato la tremenda reazione. Per continuare a «lottare per i ragazzi celiaci e affetti da allergie», oggi durante il funerale che si terrà sempre in Puglia i genitori di Davide Perta hanno organizzato una raccolta di fondi per l’Ageba, l’associazione che si occupa dei bambini allergici e dei loro genitori.
Dal punto di vista guidiziario, intanto, i carabinieri attendono gli esiti delle analisi dei Nas sul gelato anche se è il biscotto che verrà vagliato con maggiore attenzione. Inoltre è stata chiesta l’acquisizione delle cartelle cliniche bolognesi di Davide da parte della procura: un passaggio obbligato dal momento che bisogna stabilire le cuse di morte del giovane e proprio la poliallergia (in particolare la reazione al frumento) avrebbe scatenato lo choc rivelatosi poi fatale. I genitori hanno presentato denuncia-querela e al momento, come confermano i carabinieri di Foggia, risulta indagato solo il gestore del ristorante dove s’è tenuto il banchetto.
 

Nella denuncia viene anche descritta la convulsa situazione dello choc e i tentativi di salvataggio di Davide da parte di un medico dell’ospedale di San Giovanni Rotondo (Casa Sollievo della Sofferenza) che, secondo i famigliari, non sarebbero stati troppo incisivi. Due punture di adrenalina (la prima non riuscita) invece di una secca, qualche frase di troppo: ma contro di lui i genitori non hanno sporto direttamente querela e l’uomo non risulta iscritto nel registro degli indagati: «Ho altre cose molto più importanti a cui pensare», ha detto il medico ieri al Carlino, che lo ha raggiunto nell’ospedale dove lavora.
 

RESTA quindi l’amarezza e la certezza, per Luigi Perta e Anegla Lombardozzi, che il loro amato Davide non tornerà. Oggi, per i funerali, anche una delegazione del Manfredi Tanari, la scuola che Perta frequentava con profitto, calerà in Puglia. «Non si può morire così, non si può», dice papà Luigi.