Bologna, 26 febbraio 2011 -Blitz dei collettivi al Quartiere Santo Stefano a Bologna per impedire l’incontro di oggi pomeriggio organizzato da Casapound. I ragazzi dei collettivi sono arrivati intorno alle 11 alla sede del quartiere e hanno trovato ad attenderli un cordone di carabinieri schierati a presidio di una porta della sede in Santo Stefano.

CORTEO LUNGO I VIALI

Dopo venti minuti di blocco del traffico, il corteo antifascista comincia a sciogliersi. Tpo, Bartleby, Cua e altri attivisti cominciano ad avviarsi lungo via D’Azeglio. Poco dopo li seguono anche i tanti anarchici presenti (Fuoriluogo e Aula c per lo piu’), non prima di aver fatto esplodere un rumorosissimo petardo. Il traffico torna a scorrere con buona pace degli automobilisti. In tanti hanno provato a passare (dicendo di essere medici in visita o di dover andare a prendere una persona che stava male), ma gli anarchici delle prime file li hanno respinti. “Non si puo’ passare, ci sono i fascisti in quartiere”. Dentro la sala dell’Angelo, intanto, si sta svolgendo la conferenza stampa di Casapound sul nucleare, con l’ ospite Michele Facci. In platea ci sono 17 persone. Schierato un cordone di Carabinieri e Polizia in tenuta antisommossa.

OCCUPAZIONE DEL BARACCANO

I ragazzi hanno percio’ fatto il giro per entrare dal retro, passando dal cancello che da’ sui viali di circonvallazione e dal giardino. Intanto, a quanto raccontano gli attivisti, il cordone delle forze dell’ordine si e’ spostato all’interno. Alcuni attivisti sono entrati (nove o dieci), mentre gli altri sono rimasti bloccati dal cordone. A quel punto, raccontano i ragazzi, e’ partita “una carica, a freddo”, durante la quale un ragazzo si e’ ferito alla testa (successivamente e’ stato portato in ospedale). Poco dopo, poi, e’ entrato anche il resto del gruppo.

A mezzogiorno, all’interno della sede del Quartiere, ci sono una cinquantina di persone (si vedono ragazzi del Tpo, Bartleby, circolo anarchico Berneri). I ragazzi hanno appeso lo striscione “Fuori Casapound dalle nostre citta’”. Roberto del Tpo parla al megafono: “Non ce ne andremo da qui fino a che non arrivera’ la revoca della sala concessa a Casapound. L’atteggiamento della celere stamattina e’ stato vergognoso, hanno fatto partire una carica a freddo e poi nove compagni sono stati trattenuti nella sede del quartiere. Noi da qui non ce ne andiamo”.
Roberto aggiunge: “Facciamo parte della societa’ civile che vive a Bologna e ripudia il fascismo. Qui porta il nome di Casapound e noi non lo tolleriamo.
Non ce ne andremo finche’ non revocheranno la sala”.

Sul posto Carabinieri, Polizia e Digos. Con il passare delle ore il numero degli attivisti è andato crescendo fino a superare il centinaio.

 

IN ARRIVO DENUNCE

Dalla Questura fanno sapere che tutti gli eventi di oggi verranno analizzati (con l'ausilio di immagini e filmati) e le eventuali violazioni verranno segnalate all'autorita' giudiziaria. La Questura ci tiene poi a precisare che la scelta di spostare l'incontro di Casapound alla Sala dell'angelo in via San Mamolo non e' stata mediata dalle forze dell'ordine, come riferito oggi pomeriggio dal leader di Casapound Carlo Marconcini. Casapound, spiega piazza Galilei, ha preso contatti con il quartiere per trovare una sala alternativa e il Santo Stefano ha proposto la Sala dell'Angelo. A quel punto la Questura ha rimodulato il servizio di ordine pubblico in via San Mamolo.