Bologna, 9 giugno 2011 - FINO AL 1961 si chiamava Cala Battistoni. Un dolce pendio, un selvaggio lembo di sabbia che scivolava verso una baia, un mare turchese circondato da rocce di granito che cambiavano colore alle prime luci dell’alba e al tramonto. Strade? Solo in terra battuta. Un posto vivo, bellissimo e ricco di profumi che il maestrale trasporta dalla vegetazione dell’entroterra. Cinquant’anni fa Domenico Gentili, il più anziano dei fratelli titolari della Panigal (quella del sapone Sole), si innamorò di questa terra. Rimase letteralmente colpito dalla natura selvaggia e da quel mare unico per la sua bellezza.

Così è nata Baja Sardinia (4 chilometri da Porto Cervo), in un angolo della Gallura nel Nord Est della Sardegna, praticamente di fronte all’isola di Caprera. Per festeggiare il mezzo secolo di vita di una delle più belle località di villeggiatura, frequentata fin dall’inizio da molti bolognesi e romagnoli, questa sera alle 19 all’Osteria del Sole in vicolo Ranocchi sarà presentato il libro corredato da molte fotografie ‘Un sogno diventato realtà. Cinquant’anni di Baja Sardinia’, di Arianna Rosa con il contributo di Alessandro Gentili (figlio di Domenico, scomparso nel 2001) edito da Covermedia. Alla presentazione non mancherà Andrea Mingardi: il primo cantante che si è esibito a Baja nel lontano 1962.
«Il libro — racconta Alessandro Gentili — è un omaggio a mio padre. Un visionario innamorato di quell’angolo di paradiso per il quale ha lasciato il lavoro di imprenditore per realizzare un sogno».
La storia inizia nel 1960 quando Gentili incaricò un geometra di scoprire un’area esclusiva per farne un centro turistico. «Nel ‘61 mio padre acquistò da Michele Ragnedda 90 ettari nell’area di Cala Battistoni che poco dopo divenne Baja Sardinia, nel comune di Arzachena. Il 14 luglio ‘62 venne inaugurato il primo ristorante, il Pappagallo. Da Brescia, in attesa di costruire le prime ville arrivavano baracche di legno trasformate in camere d’albergo. Poi partirono — continua — gli edifici in muratura, come gli alberghi Tuf Tuf (oggi Forte Cappellini) il Mon Repos e il Club hotel».
E MOLTI bolognesi si fecero costruire ville con viste davvero uniche sul mare. Gli anni d’oro? «I decenni Settanta e Ottanta quando furono costruiti miniappartamenti come i Caprifogli e la piazzetta con le due vele di granito sul mare. E in agosto verrà intitolata a mio padre una strada. Tutti lo ricordano. Domenico Gentili ha attivato un indotto del quale beneficiano tantissimi galluresi che lavorano in una quindicina di alberghi, più di dieci ristoranti e negozi. Oggi a Baja ci sono 400 tra ville e appartamenti».