Bologna, 29 giugno 2011 - I sindacati del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna sono pronti a bloccare gli straordinari, il che "vista la forte carenza di personale che segnaliamo da mesi", significa lasciare sguarniti i reparti. Fp-Cgil, Uil-Fpl, Fsi e Usb hanno gia' decretato lo stato di agitazione "cosa che non accadeva da anni", sottolinea Michele Di Michele (Uil), e ora attendono la convocazione del prefetto Angelo Trafaglia, che presumibilmente dovrebbe arrivare entro dopodomani, per tentare di ricomporre la frattura.

Questo e' l'ultimo atto di un periodo di relazioni sindacali difficili, illustrate stamane in una conferenza stampa al Policlinico. Conferenza per la quale, peraltro, "non ci e' nemmeno stata concessa l'aula che chiedevamo", puntualizza Michele Vannini, segretario della Fp-Cgil. Da quando e' arrivato il nuovo direttore generale, Sergio Venturi, racconta Mario Iavazzi della Fp-Cgil, "lo abbiamo incontrato poche volte, l'ultima delle quali il 6 aprile scorso. Agli appuntamenti dell'8 e del 23 giugno non c'era nemmeno". E gli incontri erano convocati proprio per segnalare il problema delle dotazioni organiche: dai calcoli fatti dai sindacati, dall'1 ottobre al 31 maggio 175 unita' di assistenti e infermieri non ci sono piu' e le assunzioni fatte non sono piu' di una cinquantina. "Ma la direzione non ha mai risposto alle nostre richieste di numeri esatti", prosegue Iavazzi. In ottobre, per esempio, il direttore generale ha spiegato che c'erano delibere di assunzione pronte per 64 infermieri, 18 operatori socio-sanitari, sei tecnici di radiologie e 10 tecnici di laboratorio, "ma poi non ci ha comunicato se siano stati assunti davvero".

Intanto, aggiungono Cgil, Uil, Fsi e Usb, si moltiplicano i doppi turni, i turni di notte, i mancati riposi e ci sono pure le ferie "richiamabili", senza contare che nel solo 2010 i dipendenti hanno fatto 247.000 ore di straordinario, fa il conto Iavazzi. I medici chiedono di piu' agli infermieri, gli infermieri chiedono di piu' agli operatori socio-sanitari e "la qualita' del lavoro e del servizio, oltre che la sicurezza dei dipendenti e dei pazienti, e' a rischio", dice Vannini. In tutto questo, si lamentano i sindacati, il Pronto soccorso e' stato rinnovato, e' molto piu' grande di quello di prima e il personale e' sempre quello; in Pediatria e in Terapia intensiva si fanno turni "massacranti", non si fanno 11 ore di pausa tra un turno e l'altro come dice la legge; laboratori di analisi si stanno prendendo in rico anche il lavoro del Bellaria, alcuni punti informativi anche oggi che parte del personale e' in ferie sono chiusi. "Se arriviamo al blocco degli straordinari- conclude Iavazzi- se non altro il direttore generale si dovra' rendere conto che i dipendenti non bastano".

 E' vero che al Policlinico Sant'Orsola ci sono carenze di personale, ma "ricorrere al prefetto, senza prima aver tentato ogni genere di trattativa con l'azienda, non e' un atteggiamento costruttivo". Piuttosto, bisogna "sedersi al tavolo tecnico per individuare tutte le possibili soluzioni". Altrimenti "i lavoratori non ottengono nessuna risposta immediata, continuano ad esserci disservizi e si perde tempo". La Cisl-Fp di Bologna si smarca dagli altri sindacati che hanno decretato lo stato di agitazione, minacciano il blocco degli straordinari e ora attendono la convocazione in prefettura. "La disponibilita' dell'azienda ad aprire un tavolo di confronto c'era- si legge in una nota- ma non e' stato possibile avviarlo, perche' gli altri sindacati non hanno aderito". Detto questo e' vero che al Sant'Orsola c'e' una "situazione grave per le carenze organiche e la sospensione della trattativa con l'azienda", ma e' anche vero che negli incontri con Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Fsi e Usb, l'8 giugno e il 23 giugno, "non e' stato trovata nessuna intesa". Peraltro, e' stata la Cisl-Fp a chiedere un tavolo tecnico all'azienda per discutere delle dotazioni organiche, dei 'minuti di assistenza' e degli altri aspetti organizzativi.  Per il sindacato, in questo momento e' necessario "confrontarsi sulle cifre, sugli organici, sulle presenze e sulle assenze per trovare insieme una strategia di uscita e per dare risposte immediate a quelle unita' operative e professionisti che stanno lavorando in situazioni critiche". Anche perche' il Sant'Orsola "grazie alla preziosa opera di chi ci lavora, e' un patrimonio per tutta la citta' ed e' quindi indispensabile percorrere ogni strada possibile per individuare soluzioni condivise".

 La Direzione Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ''informa che attualmente non vi sono elementi di particolare gravita' tali da determinare un ingiustificato allarmismo nei confronti della cittadinanza e che la qualita' delle cure viene garantita grazie alle elevate competenze e professionalita' di tutto il personale dipendente''. Lo riferisce una comunicato dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria. ''Non vi e' alcun blocco del turnover - sottolinea la direzione - in quanto l' Azienda dall'1 ottobre 2010, data in cui si e' insediato l'attuale Direttore Generale, ad oggi, ha disposto provvedimenti di assunzione per complessivi 134 operatori e 13 proroghe (di cui oltre la meta' infermieri). Resta inteso che le procedure di assunzione presentano inevitabili tempi tecnici per l'effettivo ingresso in servizio, anche legati alla disponibilita' degli operatori chiamati per l'assunzione''. Sugli straordinari del personale ''il dato del 2010, confrontato con il 2009, indica un trend in diminuzione e corrisponde ad una media di 27 ore annue per dipendente"