Bologna 2 agosto 2011 - Bologna ricorda la strage alla stazione che trentuno anni fa, a meta’ mattina di un sabato estivo di arrivi e partenze, uccise 31 persone e ne feri’ altre 200. Ed e’ polemica per l’assenza alle celebrazioni istituzionali del governo, che per il secondo anno consecutivo ha deciso di non inviare propri esponenti e di farsi rappresentare dal Prefetto.

Scontate le critiche da parte di esponenti dei partiti d’opposizione e dell’Associazione Vittime, che sotto lo slogan ‘Noi non possiamo dimenticare’ ha chiesto ancora una volta che sia fatta piena luce sulla strage e sul nome dei mandanti, avvolti ancora nel mistero. Nel suo messaggio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto sottolineare che “il ricordo di quella strage e’ scolpito nella coscienza della Nazione e sollecita ogni giorno l’impegno civile dell’intera collettivita’ nel prevedere qualsiasi rigurgito d’intolleranza e di violenza, e nel difendere e consolidare i valori fondamentali della nostra democrazia”.

L’accertamento della verita’ sulla strage e’ stato il senso del messaggio dei presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani. “Il ricordo di quel barbaro attentato”, ha scritto Fini nel messaggio inviato al neo sindaco di Bologna e al presidente dell’Associazione delle vittime Paolo Bolognesi, “deve costituire un fattore di rafforzamento della cultura democratica dell’Italia”, nell’impegno costante a fare “piena luce su una stagione di folle violenza terroristica che ha prodotto tanti lutti e tante indicibili sofferenze all’Italia, manifestando al contempo ogni possibile forma di solidarieta’ e sostegno ai superstiti e ai parenti delle vittime che lo Stato ha il dovere di non lasciare mai soli”.
Quel “drammatico” 2 agosto, ha ricordato Schifani, “ha segnato profondamente il Paese e continua a rappresentare uno degli episodi piu’ tragici della nostra storia”.

Ad aprire le celebrazioni a Bologna e’ stato il sindaco Merola. Poi il prefetto Tranfaglia ha espresso da parte del governo il “sentimento di vicinanza e il saluto alle famiglie delle vittime, ai sopravvissuti, alla citta’ e ai suoi rappresentanti istituzionali, cosi’ come a quanti hanno voluto partecipare oggi alla manifestazione per riaffermare il loro impegno civile, l’arma piu’ efficace a difesa dello Stato di diritto e il piu’ sicuro antidoto contro rischi di imbarbarimento e violenza”. Alle 10,25 - ora dell’esplosione della bomba - grande commozione in piazza con un minuto di silenzio e poi il fischio prolungato di un treno che ha accompagnato il volo di 85 palloncini.
Per la strage sono stati condannati come esecutori materiali Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, elementi di spicco dei Nar, formazione terroristica di estrema destra. Ma a distanza di 31 anni mancano ancora mandanti e movente.

FAMIGLIA CRISTIANA

''Davanti alla strage della stazione di Bologna si continua a opporre da parte del Governo il segreto di Stato. Un Governo che si vergogna di partecipare all'anniversario dell'evento''. In un articolo pubbliacat da Famiglia Cristiana sul suo sito internet, dal titolo ''Strage di Bologna, l'ora della verita' '', il settimanale dei Paolini scrive che ''si continua a opporre da parte del governo il segreto di Stato. Lo si fa ora da parte di un primo ministro - prosegue Famiglia Cristiana - che aveva la tessera della P2, quando, condannati gli imputati dell'esecuzione materiale dell'attentato, non si sa nulla di definitivo sui mandanti. E pero' vi e' stata la condanna di Licio Gelli, capo della loggia, ritenuto - come rammentano oggi Il fatto Quotidiano e La Repubblica - autore di un 'depistaggio', cioe' sviamento delle indagini. Sia chiaro, non si vuol dire che Berlusconi in quanto tesserato sapesse della trama o vi prendesse in qualche modo parte: ma e' pensabile che le oscurita' si sciolgano per opera di un affiliato a simile struttura? A maggior ragione - osserva Famiglia Cristiana - appare grave la mancata partecipazione di un rappresentante del Governo, che pero' suona genuina conferma della debolezza di un esecutivo impermalito dalla enunciazione della verita' di quella vergognosa appartenenza''.   

LA MATTINATA IN DIRETTA

 8.45 Cominciate le celebrazioni, sala del consiglio comunale gremita. Merola: "Da 31 anni la nostra comunità si raccoglie intorno a queste famiglie. E' il fatto più importante al di là delle polemiche". Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha ringraziato le Istituzioni "che hanno voluto assicurare la loro presenza" e si scusa a nome dei parlamentari che, a causa degli impegni d'aula a Roma, non sono presenti in citta' per la commemorazione della strage del 2 agosto. Proprio dalle assenze di rilievo comincia il saluto del primo cittadino nell'aula
consiliare di Palazzo D'Accursio, presenti i familiari delle vittime e semplici cittadini. "Quest'anno molti parlamentari, in particolare della Camera dei deputati non possono essere presenti e se ne scusano. Sono impegnati in Parlamento". Altri partecipanti alla cerimonia, come il presidente della Regione, Vasco Errani, "saranno in partenza" sempre per impegni istituzionali. Presente invece, come sottolinea lo stesso Merola, Guido Calvi (membro del Csm) oltre al sindaco di Bari, Michele Emiliano. Il primo cittadino punta pero' l'accento sulla "diffusa sensibilita' rispetto a questo appuntamento, nel quale si riconosce la nostra citta'". Al di la' delle consuete polemiche, insomma, "il fatto piu' importante che dobbiamo sapere considerare ed apprezzare- conclude
Merola- e' che una intera comunita' si ritrovi e si riconosca" in questa occasione.

9.00 Il Prefetto Tranfaglia a nome del governo: "Comprendere è impossibile, ma conoscere è necessario per dissipare le ombre ancora non completamente eliminate. La priorità è colmare le lacune sulle trame sottese a questa tragedia. Non mancherà l'impegno delle istituzioni, governo e magistratura in primis. Sono convinto che siipotrà dare ai familiari, a Bologna e all'Italia la verità completa. E auspico si possano superare le incomprensioni che ci hanno accompagnato in questi anni". Paolo Bolognesi: "Finché non si arriva ai mandanti la nostra democrazia sarà zoppa e malandata". Fine dell'incontro. Il corteo inizia alle 9.30.

9.15 E' partito il corteo con i gonfaloni e in testa lo striscione 'Bologna non dimentica'. Da piazza Nettuno raggiungerà poi la stazione dei treni.

9.25 Il corteo scorre lungo praticamente tutta via Indipendenza. C'è anche un'altro striscione: "23/12/1984, rapido Napoli-Milano, 15 morti e 198 feriti"

9.27 E' grande la partecipazione dei bolognesi alle cerimonie per il 2 agosto. Tanta la gente che segue il corteo. Applausi a scena aperta per i famigliari delle vittime.

9.30 Piazza Nettuno. Merola: "Manca un ministro, non si hanno risposte nuove, ed è grave. Si sottovaluta la necessità di rispettare i parenti delle vittime. Mi preoccupa questa mancanza di coraggio istituzionale".

9.45 "Non possiamo e non dobbiamo cancellare la nostra memoria ed e' indispensabile che sia fatta piena luce sulla strage. E' un debito che abbiamo nei confronti di quelle vittime innocenti e dell'associazione dei loro familiari, che da oltre da tre decenni combatte per la verita' e per la giustizia". Cosi' il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, ricordando nel giorno in cui si ricorda la strage di Bologna e dicendo quindi che "e' grave che per il secondo anno consecutivo il Governo non partecipi alla commemorazione della strage e che non sia stato fatto alcun passo perche' la legge 206, che riconosce benefici speciali alle vittime del terrorismo, sia applicata in tutta la sua interezza".  Chiti, in un comunicato stampa, dice che "il 2 agosto 1980 Bologna conobbe uno degli attentati terroristici piu' gravi della storia del nostro Paese: 85 i morti e 200 i feriti. Fu una ferita profonda al cuore dell'Italia. Cittadini italiani e stranieri vennero colpiti mentre si muovevano per andare in vacanza, per raggiungere i propri cari, vittime di una violenza cieca che voleva minare fin dalle fondamenta la democrazia e la Costituzione".

9.50 Al corteo quest'anno partecipano anche diversi ragazzi delle scuole medie. Ci sono i ragazzi della scuola di Marzabotto, ad esempio, e tanti altri giovani che non erano mai stati alle celebrazioni del 2 agosto.

10.00 "Nulla e' piu' dannoso che non esserci. Se non si e' in grado di dare risposte, si e' comunque in grado di dare un segnale di attenzione e rispetto alla citta' e ai familiari. Questo purtroppo e' mancato". Dal corteo del 2 agosto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, torna a criticare il governo Berlusconi per la sua assenza dalla commemorazione della strage, di cui quest'anno ricorre l'anniversario numero 31. "Quello che si sottovaluta e' che non si hanno risposte nuove e questo e' comunque una cosa grave- sottolinea Merola- questa mancanza di coraggio istituzionale pero' mi preoccupa piu' delle mancate risposte".  Merola torna anche a chiedere, sulla scia delle richieste dell'associazione dei familiari delle vittime, l'abolizione del segreto di Stato, richiesta sulla quale impegna la propria amministrazione. "Manca la scoperta fino in fondo della verita' con l'abolizione del segreto di Stato. Questa mancanza sara' riempita ogni anno dalla nostra manifestazione". Qui pero' il primo cittadino vede possibili convergenze anche con l'esecutivo nazionale: "Penso che anche nel Governo troveremo interlocutori su questo. Noi ce ne faremo interpreti". Merola parla poi della sua prima manifestazione del 2 agosto in fascia tricolore. "Sento l'orgoglio e l'onere di questa responsabilita'. Mi ricordo il giorno della strage, quando lavoravo alle Poste. Avevo 25 anni ed essere adesso qui come sindaco, e' un'emozione forte".

10.05 Il corteo scorre lungo praticamente tutta via Indipendenza. C'è anche un'altro striscione: "23/12/1984, rapido Napoli-Milano,  15 morti e 198 feriti". La testa del coreto entra in stazione.

10.07 L'attesa per le 10.25 comincia farsi palpabile. Fra i presenti nel corteo, il sindaco di Bari, Michele Emiliano che sfila di fianco a Merola e Agnese Moro, figlia di Aldo lo statista della Dc assassinato dalle bierre nel 1978. Gli occhi sono rivolti all'orologio con l'ora fissa sulle 10,25.

10.10. Il sindaco Merola è sul palco insieme alle autorità e a Paolo Bolognesi che dice: "Nei confronti

10.11. Il messaggio del presidente del Senato Schifani. "Vorrei rivolgermi ai parenti delle vittime, all'Associazione familiari, presieduta da Paolo Bolognesi, e ringraziarli per la lotta all'oblio nel nome della verità a cui hanno dedicato la loro vita in questi anni. La commemorazione che ogni anno il 2 agosto si tiene a Bologna rappresenta un'occasione indispensabile perchè tutti, e le nuove generazioni in particolare, non dimentichino quella terribile strage e continuino a chiedere che venga accertata la verità dei fatti e venga fatta giustizia, affermando con forza in ogni momento i principi fondanti della nostra Repubblica".

10.23 Due ragazzini leggono un testo di Roberto Roversi. Brividi. "I treni ridevano, cantavano, erano felici". "All'improvviso il treno si è fermato. Stesi per terra uomini donne bambini mentre il sangue cadeva dal cielo". "Le novole erano rosse di sangue, nere di fumo". 2I morti sono ancora con noi, in partenza col treno, al mare, in montagna". 85 ragazzi replicano: "Mai più".

10.25 E' l'ora. Silenzio preceduto da tre sibili del treno.

10.26 Gli applausi scandiscono la fine del minuto del silenzio. Viene letto il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Poi prende la parola Bolognesi

10,45 Bolognesi, dopo aver attaccato Berlusconi, attacca il governo per la sua assenza: "Comportamento inqualificabile". Poi dice: "La nostra battaglia non si ferma: "Ora devono essere accertati i mandanti. E gli esecutori materiali della strage non sono perseguitatii. Arrivare ai mandanti è possibile. Basta mettere in fila i fatti con onestà".

10.55 Parla il sindaco Merola: "Questa piazza dimostra quanto la memoria sia viva in noi. Ricordiamo gli 85 amorti e i feriti. Ci sono tanti venuti da fuori Bologna. Fu una strage odiosa. Bisogna rifiutare ogni forma di violenza. Continuare a chiedere verità e giustizia. Ringrazio l'amico fraterno Michele Emiliano, sindaco di Bari che è qui con noi. Bari fu colpita dalla strage. La ricerca della giustizia sarà alla base del gemellaggio tra Bologna e Bari. Allora ero un precario. Ora vivo emozioni fortissime". Poi Merola invita a far fronte contro la fogglia di tutti i  terrorismi e il fondamentalismo religioso. Ricorda con affetto la Norvegia, New York. Ricorda tutte le ferite di Bologna finendo con l'uccisione di Marco Biagi. "Ma noi bolognesi abbiamo sempre risposto chiedendo verità e giustizia".

11.05 Il sindaco Merola finisce di parlare dopo aver citato anche la Bibbia: "C'è il tempo giusto per ogni cosa. Se non sarà per noi, sarà per i nostri figli. Perché nessuno di noi dimenticherà. La città attraverso i ragazzi di Marzabotto ha chiesto: Mai più, questa città medaglia d'oro della Resistenza e della giustizia".

11.15. Parte il treno per San Benedetto Val di Sambro per ricordare un'altra delle terribili stragi che hanno ferito Bologna.

IL DISCORSO DI MEROLA

“Questa piazza dimostra, ancora una volta, quanto la memoria sia viva tra noi e quanto la solidarieta’ sia ben radicata”. Nonostante l’impressione di un 2 agosto in tono minore, senza membri del Governo e anche la pattuglia dei parlamentari ridotta al minimo (si e’ visto pero’ il senatore Pd Walter Vitali) il sindaco di Bologna, Virginio Merola, mette l’accento sulla risposta dei cittadini. “In questa piazza- dice dal palco davanti alla stazione- siamo sempre in tanti a ripetere le due parole, verita’ e giustizia”.
Insomma, i bolognesi c’erano, sottolinea il primo cittadino ricordando emozionato il suo 2 agosto 1980, quando era un precario alle Poste di via Bovi Campeggi. Ricordo che suscita “non poche emozioni. Sono emozioni che ci accomunano tutti e che ci danno forza nel rigetto del terrorismo, di qualsiasi matrice”.
In questo senso, Bologna, sottolinea il primo cittadino, e’ una citta’ che “ha sempre pagato un prezzo troppo alto” dall’aereo di Ustica alle bombe sui treni fino alla “uccisione del professor Marco Biagi dalle Brigate rosse”.

Applaudito dal popolo di piazza Medaglie d’oro, Merola ha anche ribadito le proprie critiche nei confronti del Governo che ha disertato la manifestazione facendosi rappresentare dal prefetto Angelo Tranfaglia. “E’ miope- scandisce- non vedere, non avere l’intelligenza del cuore per vedere come questo giorno sia sentito da noi bolognesi”. E ancora: “Dispiace, colpisce il comportamento del Governo. Si possono anche non avere risposte nuove, ma non si puo’ non avere il rispetto per i familiari e per la nostra citta’”.
E’ vero, concede il primo cittadino, che gli esponenti del Governo sono stati puntualmnte fischiati in piazza, “ma in trent’anni ho sempre sentito Paolo Bolognesi dire di evitare i fischi” e comunque “i membri del Governo devono sapere guardare oltre le contestazioni per onorare i morti e i feriti della strage”. Infine, Merola ha confermato l’impegno del Comune perche’ sia applicata la legge e abolito il segreto di Stato.
“Continueremo a chiedere verita’ e giustizia perche’ siamo venuti in piazza” e alla fine verita’ e giustizia secondo Merola arriveranno. “Se non saremo noi saranno i nostri figli- e’ sicuro- ma quel tempo arrivera’”.