Non c’è dubbio che i cosiddetti T-days saranno un grande successo di pubblico come finora lo sono stati di critica. Che c’è di meglio che sperimentare sabato e domenica una novità in pieno centro, percorrendo a piedi alcune strade abitualmente “occupate” da auto e motorini sfreccianti o da autobus giganteschi? Il sindaco Merola e i suoi collaboratori hanno scelto anche le giornate giuste: fine settimana di metà settembre con molti bolognesi appena rientrati dalle ferie, il grigiore autunnale ancora lontano, la voglia di “bagnare” il ritorno in città con qualcosa di diverso dalla routine quotidiana. Dunque, successo scontato come accade per tutte le iniziative che offrono ai cittadini – una tantum - la possibilità di “vivere” pienamente la loro città. E’ bello far festa specie se l’”ingresso” è gratuito. Fin qui tutto bene. Il discorso cambia se, come qualcuno ha fatto capire, i T-days saranno la tappa che ci porterà alla futura chiusura del centro storico, tanto ermetica da impedire l’accesso perfino ai motorini. Visto che il consenso sarà sicuramente maggioritario, ne consegue che la pedonalizzazione è scontata. Intendiamoci, la pedonalizzazione non è qualcosa di diabolico né produce automaticamente disastri (che già ci sono, e grandi: basta guardare via Indipendenza!). Ma non può neppure essere decisa sulla base di una iniziativa, tanto bella quanto estemporanea, calata nel momento giusto e servita con gli ingredienti adatti. Per chiudere il centro con il lucchetto occorrono i parcheggi , bisognerebbe diminuire il salatissimo ticket per la sosta, sarebbe necessario un appropriato servizio di bus navetta, sarebbe importante che i biglietti dell’Atc costassero meno, sarebbe opportuno che i vigili fossero stabilmente sulle strade. Tutte cose che non ci sono. E’ comprensibile il desiderio del sindaco di introdurre novità e di dare in tutti i sensi una sferzata alla città, ma attenti a non far passare una bella festa in un fine settimana di metà settembre — utile per acquisire simpatie e consensi — per qualcosa che dovrebbe valere tutto l’anno, senza che vi siano veri e radicali cambiamenti nel traffico e nel trasporto pubblico. Merola ha la fortuna (e non è un paradosso!) di aver ricevuto in eredità una città stordita e spossata che vuole a tutti i costi archiviare un recente passato nerissimo. Tutti gli hanno offerto collaborazione, compresa una parte del centrodestra. E’ un’occasione che non può essere sprecata, inseguendo un consenso facile con iniziative ‘spettacolari’.