Bologna, 21 ottobre 2011 - I commercianti del Consorzio che gestisce il Mercato delle Erbe chiedono al Comune di accelerare l’iter per la riqualificazione dell’area, “altrimenti rischiamo di sparire”, avverte il presidente di Confesercenti, Sergio Ferrari. Attualmente, su 112 stalli a disposizione, solo 60 sono affittati. Tra le cause che spingono lontano gli esercenti dal Mercato, “la situazione di degrado, causata da sporcizia e insicurezza, nell’area retrostante il mercato”, spiega la presidente del quartiere Porto, Elena Leti; in particolare, rileva il capo area Vivibilita’ del Comune, Romano Mignani, “muri e scale sono diventati gabinetti a cielo aperto”.

Gli interventi di ristrutturazione, fa sapere il presidente del Consorzio, Cosimo Nigro, “consistono nell’installazione di un impianto di climatizzazione e di bagni interni ad uso di pubblico ed esercenti”. Leti aggiunge anche che “Hera ci ha messo a disposizione gratuitamente un compattatore di cartoni, utile per lo smaltimento degli imballaggi”. Ieri, nell’audizione a Palazzo D’Accursio, gli esercenti non hanno avanzato nessuna richiesta di finanziamenti al Comune, poiche’ i soldi sono gia’ stati individuati in un progetto della Provincia, ma lamentele per l’eccessiva burocrazia. In particolare, “la Soprintendenza per i Beni architettonici ostacola l’ammodernamento della struttura”.

La dirigente comunale del settore Lavori pubblici, Raffaela Bruni, giudica pero’ “ancora troppo generica” la documentazione del progetto di restyling presentata dai commercianti, e afferma che “il progetto cosi’ com’e’ non puo’ essere ancora presentato alla Soprintendenza”, pur riconoscendo che “le linee generali vanno nella giusta direzione, e una volta che saranno ultimati i dettagli, inoltreremo la documentazione alla Soprintendenza”.
 

Il contratto d’affitto tra Comune e Consorzio, rivisto a settembre dell’anno scorso, prevede che i commercianti paghino un canone di 270.000 euro annui, e che questo venga scontato, a lavori ultimati, della quota d’investimenti realizzati nella struttura. Un affitto che Nigro giudica troppo oneroso, “perche’ lo stiamo dividendo in soli 60, e non in 112 cosi’ com’era inizialmente”. I commercianti, “dopo aver versato nelle casse comunali, fino al 1988, qualcosa tra 12 e 15 miliardi delle vecchie lire”, puntualizza Nigro, adesso reclamano l’ascolto delle istituzioni; e soprattutto sperano che, dopo la fase di stallo durante l’incarico del commissario prefettizio in seguito alle dimissioni del sindaco Delbono, adesso la politica faccia in fretta.

“Ai commercianti si puo’ chiedere pazienza finche’ guadagnano” si sfoga Nigro, che attacca “la concorrenza sleale dei negozi etnici, che fanno orari prolungati e somministrano alcool, creando problemi di sicurezza, e del Mercato della Terra, che non paga il canone, come noi”. A cio’ si aggiunge, afferma il presidente del Consorzio, il fallimento di alcune ipotesi d’investimento nell’area: “Poco tempo fa, abbiamo visto sfumare il percorso di sei, sette aziende del biologico interessate ad occupare la piazzetta centrale”. Ascom e Confersecenti, valutano positivamente l’ingresso nei nuovi spazi riqualificati di operatori della ristorazione veloce. Un’idea che il consigliere di Sel Mirco Pieralisi, vorrebbe modificare, “puntando su ristoranti che utilizzano ingredienti acquistati direttamente nello stesso mercato”. Infine, il capogruppo del Pdl, Marco Lisei, vorrebbe “un’operazione di marketing, anche sul sito Iperbole, per pubblicizzare il Mercato delle Erbe come parte della storia della citta’, e non solo luogo di compravendite”.