LA LAPIDE ebraica di Shabbatai Elkanan Da Rieti, la più bella e completa di quattro nel Museo Civico Medioevale, ha scolpiti due angeli. Raro in una tomba ebraica. Nel 1567 Papa Pio V, cacciati i Giudei, dona il cimitero ebraico alle monache di S. Pietro Martire. È permesso demolire tombe, gettare le ossa, vendere o riciclare i marmi. Questa lapide, salva da raschietto e scalpello, modello di epigrafia tombale, genere con precise regole per dati anagrafici ed epitaffi, va all’Università Pontificia, poi al Museo. Poesia ebraica, metrica italiana, versi ottonari, (dieci), lettere martellinate ricoperte di nera pasta d’argento, tutto è prezioso: testo, arte, tecnica, materiali.
Shokhnè shachàq (abitanti del cielo)/El màlach zè (all’angelo che è qui)/Urù imrù (sorgete e dite a lui). E con un canto speciale. Chi viene a lui nel nome/ U vnè Elyòn (e figli dell’Eccelso)/Pit chù sha àr (aprite ora la porta)/Yavò shalòm (che venga in pace a lui dite benedetto della Rocca dei Mondi).
Di fronte sta la pietra tombale dimezzata dello zio Yoav con l’iscrizione originale, in prosa. Tutto è più modesto: arte, tecnica di esecuzione, e questo testo.
Yoàv ben le Zeruyà hayà (Yoav figlio di Zeruyà fu)/El ben Ishài az sar Zavà (del figlio di Ishai (Davide) il capo dell’esercito)/Yoav uomo di Rieti è principe fra Tutti coloro che staranno nel mondo futuro. (Quel) Yoav s’é aggrappato all’altare. Questo Yoav (invece) ha fissato il suo nido nel cielo. La sua giustizia per lui è un muro altissimo. Lachèn edà el ish chemdà (perciò testimone di un uomo squisito)/Tiyè erà ha mazevà (Sia solo questa nuda pietra). Infelice è il ricordo della morte violenta di Yoav, spietato generale di David, avanti l’altare del santuario, perfetta invece la conclusione. Per il ricordo di un uomo giusto basta una nuda pietra. Shabbatai Elkanan, è morto nel 1544. Yoav nel 1545. Le due pietre tombali si fronteggiano. I Da Rieti, nipote e zio, sembra discutano ancora. La bellezza della prima, l’ha salvata dal riciclo. La modestia della seconda l’ha condannata a essere dimezzata, incrinata, frammentata. Ma le sue lettere, solo dipinte, senza pasta d’argento, sono rimaste intatte. 2205