Bologna, 12 gennaio 2012 -   "Il Comitato scientifico della Fism (Fondazione italiana sclerosi multipla), chiamato a pronunciarsi sul protocollo dello studio 'Brave Dreams'" sulla terapia proposta dall'angiologo ferrarese Paolo Zamboni, che ha teorizzato un legame fra sclerosi multipla e Ccsvi (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) e quindi la possibilità di risolvere l'ostruzione vascolare con un intervento di angioplastica, "si esprime con un parere negativo sul finanziamento di questo progetto di ricerca".

Una decisione comunicata sul sito dell'Aism (Associazione italiana sclerosi multipla), e accolta con "delusione e rabbia" dai pazienti rappresentati dall'Associazione nazionale Ccsvi nella sclerosi multipla onlus. Dopo l'iter accelerato di valutazione avviato dalla Fism in luglio, il Comitato scientifico ha recepito le valutazioni di 4 esperti di riferimento e "si riserva - si legge nella nota online - di attendere evidenze scientifiche sul nesso causale tra Ccsvi e sclerosi multipla", indagate attraverso lo studio 'Cosmo' promosso da Aism-Fism e ancora in corso, e "sull'efficacia e la sicurezza del trattamento di angioplastica in questo ambito, prima di emettere nuovi pareri su finanziamenti per trial clinici".

In sintesi, il Comitato scientifico ritiene per ora che "non c'è evidenza scientifica sul nesso causale tra Ccsvi e sclerosi multipla tale da giustificare uno studio interventistico", e che pertanto "non è giustificato condurre una sperimentazione clinica su un gran numero di persone", esponendole a possibili rischi.

"Aism - commenta il presidente dell'Associazione Agostino d'Ercole - ancora una volta sceglie con serietà di tutelare il diritto delle persone a curarsi in piena sicurezza". Di parere opposto sono invece i malati rappresentati dall'Associazione Ccsvi nella sclerosi multipla. "L'Aism ha definitivamente deciso: non finanzierà la sperimentazione clinica guidata dal professor Paolo Zamboni, nonostante per due anni lo abbia promesso, ripetutamente e pubblicamente - sostiene l'onlus - e dopo che i suoi volontari abbiano raccolto fondi nelle piazze proprio per finanziare questo studio e, soprattutto, sebbene alcuni membri del suo comitato scientifico per due anni abbiano lavorato alla stesura di quel protocollo". Per l'Associazione Ccsvi nella sclerosi multipla, quella del Comitato scientifico Fism è "una valutazione più etica che scientifica, a fronte del parere positivo per Brave Dreams espresso da tempo dai due comitati etici di Ferrara e Bologna".