Bologna, 17 marzo 2012 - La Polizia ha sgominato un'organizzazione criminale di italiani dediti al traffico internazionale e all’importazione sul territorio italiano e a Bologna di rilevanti quantità di sostanze stupefacenti. Sequestrati beni immobili, mobili e ingenti quantitativi di eroina, cocaina e hashish a Bologna e nel Nord Italia.

La Squadra Mobile della Questura di Bologna, a conclusione dell’Operazione “Savena 2011”, diretta dalla locale D.D.A. , ha arrestato ieri, a Castellanza (VA), insieme alla Squadra Mobile di Varese, un corriere italiano, proveniente dall’Olanda, il quale a bordo di un camper trasportava circa 40 chili di eroina e cocaina, destinati al mercato bolognese (guarda il video).

Nel corso dell’operazione, protrattasi per circa 6 mesi, la Squadra Mobile di Bologna ha altresì “catturato” altre nove persone, coinvolte a vario titolo nel traffico, ed eseguito numerosi sequestri di sostanze stupefacenti.

Tutto lo stupefacente proveniva dall’Olanda, occultato a bordo di mezzi predisposti dall’organizzazione criminale e guidate da corrieri incensurati.

 

In carcere sono finiti i due capi della banda, già coinvolti in un’indagine simile nel ‘97: un quarantaduenne proprietario di un bar, e un pensionato di 55 anni che con una pensione di tremila euro all’anno aveva una casa da 300.000 euro, conti correnti con movimenti a cinque zeri e una Porsche Cayenne. Oltre ai loro ‘bracci destri’ e a numerosi complici che componevano una vasta rete di spaccio con rapporti nazionali e internazionali. La droga - cocaina, eroina, hascisc e marijuana - arrivava direttamente dai Paesi Bassi, occultata in macchine e furgoni (in alcuni casi caricati a loro volta su tir) prima di essere distribuita, in grandi quantità, nel territorio.

 

L’indagine ‘Savena 2011’ (dal nome del quartiere di Bologna nel quale era insediata la banda), coordinata dai Pm Lorenzo Gestri e Francesco Caleca, è partita lo scorso agosto: prima gli arresti dei primi membri intorno alla fine di settembre; poi quello di altri complici insieme a un corriere proveniente dal Belgio a novembre; quindi su su fino allo stato di fermo per i capi arrivato il 26 gennaio quando i due, preoccupati, stavano per vendere i beni e prepararsi alla fuga.

 

"Oltre all’aspetto penale - ha sottolineato Fabio Bernardi, capo della squadra Mobile di Bologna, presentando alla stampa l’operazione - è stato curato anche l’aspetto patrimoniale, che ha portato al sequestro dei beni".