Bologna, 23 marzo 2012 - Venti anni di carcere per l'omicidio di Antonio Procopio. E' questa la condanna che il gup di Bologna Bruno Giangiacomo ha inflitto a Esmerald Bibi, albanese di 21 anni.

Il delitto dell'insegnante 75enne in pensione avvenne il 27 marzo 2011, una domenica, nello scantinato del condominio di via Orlandi dove i due vivevano, a San Lazzaro di Savena, alle porte del capoluogo emiliano. Il giovane era accusato di omicidio volontario aggravato, incendio, tentata distruzione di cadavere e rapina (derubricata dal gip a furto). Il pm Massimiliano Rossi aveva chiesto l’ergastolo. L’accusa aveva ottenuto il giudizio immediato, l’imputato ha poi optato per il rito abbreviato, che garantisce lo sconto di pena di un terzo.

Esmerald, nella sua confessione del delitto, aveva detto che il pensionato aveva minacciato di denunciarlo per furto, e lui aveva perso la testa e lo aveva colpito ripetutamente a mani nude. Poi, con l’anziano steso sul pavimento della cantina, lo aveva ucciso, strozzandolo con un piede premuto sul collo. Infine aveva appiccato le fiamme utilizzando un solvente trovato sul posto.

Il giovane aveva ammesso anche di essersi portato via le chiavi della cantina e della casa di Procopio, che poi sarebbero state gettate nelle acque del fiume Savena, con l’aiuto del padre. Proprio per il padre, il 46enne Nazmi Bibi, recentemente il Pm Rossi ha chiesto il rinvio a giudizio. Per lui le ipotesi di accusa sono concorso in incendio, tentata distruzione di cadavere e favoreggiamento reale. I legali del ragazzo, gli avvocati Valentina Matti e Manlio Guidazzi, valuteranno se fare o meno appello.

Alla moglie e alle figlie del pensionato andra una provvisionale (50.000 e 75.000 euro), oltre che al condominio (4.275 euro), che visti i danni provocati dall’incendio (con cui Bibi cerco’ di nascondere l’omicidio) si era costituito parte civile.