Bologna, 29 marzo 2012 .- UN LAMPO di luce per dare il benvenuto a ogni nuovo nato in città. Un flash simbolico, per condividere con tutti i bolognesi un momento di gioia. Dalla settimana prossima, il grande lampione del 1920 appeso a Palazzo Re Enzo, all’angolo fra via Rizzoli e piazza Nettuno, alto tre metri e mezzo, lampeggerà per alcuni secondi — giorno e notte — ogni volta che nelle sale parto degli ospedali Sant’Orsola e Maggiore nascerà un bambino.

 

L’idea è venuta al sindaco, Virginio Merola, durante un viaggio a Gent, la terza città del Belgio, visitata in campagna elettorale. Lampade e lampioni della centralissima Vrijdagmarkt, collegati ai reparti di maternità degli ospedali locali, si illuminavano ad ogni nascita. «Ho pensato che fosse un bel segnale simbolico, di ottimismo nel futuro e di speranza, a maggior ragione importante in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando», spiega il sindaco.

 

IL RESTAURO del lampione — finanziato da Vodafone e terminato nel dicembre scorso — è stata l’occasione ideale per riproporre l’esempio di Gent sotto le Due Torri. E per inserirlo nell’ambito del progetto BoBo — Born in Bologna, nato a Bologna — finalizzato a «promuovere la tolleranza, l’inclusione sociale e i valori della solidarietà intergenerazionale e interculturale». Martedì scorso, la giunta ha dato il via libera all’operazione. Che sarà a costo zero per il Comune. La realizzazione del sistema di telecontrollo che comanderà i lampeggi — che viene testato in questi giorni — è stata affidata alla Fondazione Alma Mater, che insieme con la start up Wi4B ha sviluppato un software di gestione ad hoc.

 

NEI COMPUTER utilizzati nei reparti di ostetricia dei due ospedali interessati al progetto BoBo compare un pulsante-icona che sarà ‘premuto’ dal personale ospedaliero ogni volta che registrerà una nascita. Il pulsante comanda a distanza il lampeggio del lampione, che durerà alcuni secondi. «La riqualificazione urbana passa anche dall’attenzione alle piccole cose», commenta Merola, ringraziando «per l’immediata disponibilità il direttore dell’Asl e tutto il personale medico e infermieristico» delle sale parto.

 

IL RESTAURO del lampione — uno degli oggetti di arredo urbano più belli della città — è costato circa 20mila euro. Durato quasi quattro mesi — da settembre a dicembre 2011 — è stato curato dall’architetto Francisco Giordano.
A Gent, i lampioni che segnalavano le nascite erano un’installazione dell’artista italiano Alberto Garutti, premiata nel 2009. Gli abitanti e la municipalità di Gent, colpiti dall’opera di Garutti, hanno deciso di mantenerla in funzione.

di LUCA ORSI