Bologna, 3 aprile 2012 - E’ MORTO alle soglie del secolo di vita. E in mezzo secolo di attività professionale ha eseguito ventimila interventi, diventando più di un simbolo per Bologna e la medicina. Il professor Luigi Cavicchi, lo storico primario di medicina e chirurgia (il decimo e l’undicesimo piano) dell’ospedale Maggiore, si è spento all’età di 96 anni sotto il sole della Spagna, a Marbella, vicino alla famiglia: lascia il figlio Carlo, la nuora Claudia e la nipote Cecilia. Amatissimi.

Nato a Bologna il 14 settembre 1915, orfano di guerra per la perdita del padre Luigi, ufficiale caduto sotto il fuoco austriaco un mese prima della sua nascita e decorato con la croce di guerra, è cresciuto dalla madre Fernanda e dallo zio Pietro, conosciuti per lo storico bar Europa. Entra nell’esercito come tenente medico e, una volta ritornato a Bologna, entra nella resistenza, adoperandosi per aiutare gli sfollati alla stazione ferroviaria. Assistente dei professori Gasbarrini , Gherardo e Giannino Forni, viene nominato primario al Maggiore nel 1967.

DURANTE quegli anni, raggiunge statistiche operatorie ineguagliabili, con oltre 5mila interventi alla tiroide, specializzato in neoplasie, carcinoma al seno, alla prostata, al fegato, esegue i primi interventi in Italia di resezioni intestinali per la cura del morbo di Krone. Sviluppa, nuove procedure operatorie insieme a strumenti per la chirurgia generale quali divaricatori, spatole e pinze per sutura, ancora oggi detti ‘Cavicchi’.

Segue con molto interesse l’avvento della chirurgia specialistica, non invasiva, il computer e le sue applicazioni che da lì a poco avrebbero sovvertito completamente le tecniche medico-chirurgiche. Docente e scrutinatore dell’università di Bologna, forgia i più brillanti professionisti con la pratica e la rigida deontologia medica. È decorato in giugno del 1964 dal Presidente della Repubblica Italiana, con l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine dei Medici e Merito della Repubblica Italiana. Esercita nelle più importanti case di cura della città quale, Villa Laura, Villa Verde, Villa Chiara e la Casa di cura Fortunata Toniolo.

MA IL PROFESSOR Cavicchi è anche appassionato di volo e pilota brevettato, presidente per due mandati dello Rotary Ovest aeroporto e insignito del Paul Harris Fellow. Ritiratosi definitivamente nel 1990, organizza svariate manifestazioni a carattere benefico, fra cui le cure per i bambini di Chernobyl. In Spagna, poco prima della sua scomparsa raccoglie fondi per accogliere i bambini dell’Africa sub-sahariana. Perde la moglie Giannina Pullega nel 2010, dopo aver celebrato le nozze d’oro. La famiglia comunicherà il luogo e la data delle esequie, probabilmente venerdì in Certosa.

va. ba.